La “grotta regina” è il più importante santuario punico del Mediterraneo. L’associazione BCsicilia ha organizzato una visita virtuale alla grotta regina situata a Monte Gallo a Palermo. Appuntamento venerdì 19 febbraio alle 17.00.
L’iniziativa nasce da un’idea di Fabbrizio Giuffrè e Antonio Bommarito. La grotta della Regina si apre sul monte Gallo in prossimità di Mondello. Già le caratteristiche morfologiche lasciano trasparire la sacralità che caratterizzò questo luogo sin dall’antichità. Al di là di alcune pitture del periodo preistorico, una serie di disegni ed iscrizioni alle pareti dimostrano con chiarezza che la grotta costituì in periodo punico uno dei più importanti santuari del Mediterraneo, sicuramente l’unico attualmente scoperto e attivo dal VII secolo a.C. al II secolo d.C..
I disegni comprendono la figura di un guerriero con un cavallo, figure di animali e di navi e soprattutto una serie di epigrafi in caratteri punici e neo-punici (ma anche in caratteri libici e numidici) rivolte a dei del pantheon punico-egiziano, tra cui Shadrapa (dio guaritore, protettore dei medici), Melqart (dio della città di Tiro, assimilabile ad Ercole), Iside (dea regina degli dei, da cui il nome della grotta) e Osiride. Le epigrafi tradotte manifestano le preghiere, i voti, le promesse dei fedeli, prettamente marinai e le maledizioni contro i nemici, tra cui la celebre dicitura “Non danneggiate il podio, chi cancella sia maledetto”, forse l’intenzione dei sacerdoti di arginare certi malcostumi.
Nella roccia si individuano anche i disegni di due navi tipicamente cartaginesi, analoghe ad altre meno conosciute, come quella della montagnola di Sant’Elia (mattanza o cetaceo); alcuni studiosi hanno voluto vedere nella nave la rappresentazione della processione del Navigium Isidis, ossia la nave descritta dal latino Apuleio e per l’appurato legato al culto egizio di Iside, dea madre del mare, delle messi e dei defunti.