Anche a Vittoria, nel ragusano, è stato ricordato il poliziottio Giovanni Palatucci con la piantumazione di un ulivo e la scopertura di una targa in memoria dell’agente morto a Dachau e che aveva cercato di salvare le vite a migliaia di deportati.
Palatucci, medaglia d’oro al valore civile, era morto il 10 febbraio del 1945 nel campo di concentramento di Dachau, riconosciuto “giusto fra le nazioni”, si impegnò a salvare migliaia di ebrei, stranieri e italiani, destinati ai campi di sterminio, fornendo permessi speciali e favorendo la loro fuga all’estero. Scoperto dai nazisti, venne deportato a Dachau dove morì a soli 36 anni.
Alla cerimonia, promossa dalla polizia in collaborazione con il comune di Vittoria e la partecipazione di alcuni alunni dell’istituto comprensivo San Biagio, si è svolta prima presso la sala delle capriate del comune di Vittoria e poi in piazza Vittoria Colonna. Alla cerimonia hanno partecipato il prefetto e il questore, la commissione straordinaria di Vittoria con il presidente Filippo Dispenza e le massime autorità provinciali.
Presente anche il viario del provveditore agli studi, Camarda e del dirigente scolastico dell’istituto d’istruzione coinvolto nell’iniziativa, Giuseppina Spadaro. Inoltre, hanno partecipato, in videoconferenza, il rabbino Ariel Finzi, in qualità di rappresentante della comunità ebraica per il Meridione e Evelyn Aouate, presidene dell’istituto siciliano di studi ebraici e punto di riferimento per la realtà ebraica dell’isola.
Nella sala delle capriate il commissario straordinario del comune di Vittoria, Filippo Dispenza e il questore di ragusa, Giusy Agnello, hanno voluto ricordare la dedizione e l’impegno dedicato al servizio, nonché l’attività svolta da Giovanni Palatucci a favore dei perseguitati dal regime fascista, riuscendo a salvare dal genocidio circa 5.000 ebrei, anche a costo di sacrificare la propria vita.
Subito dopo due alunne, le” baby sindaco e vice sindaco” di Vittoria, dopo una breve introduzione della referente scolastica dei progetti per la legalità, prof.ssa Adriana Minardi, hanno letto due lettere che il Palatucci scrisse rispettivamente nel 1940 allo zio Monsignor Giuseppe Maria Palatucci, a cui era legato da una forte intesa volta all’azione di salvataggio di migliaia di perseguitati e, nel 1941, ai propri genitori, raccontando tra le righe, per timore di essere scoperto dai nazisti, che i suoi ideali umanitari non erano ben visti e condivisi dai suoi.
Al termine della cerimonia, in piazza Vittoria Colonna, antistante il Palazzo Comunale, dopo un breve momento di preghiera tenuto dal Cappellano della Polizia di Stato Padre Giuseppe Ramondazzo, delegato dalla Diocesi di Ragusa è stato piantato un albero di ulivo e scoperta una targa in ricordo del sacrificio del Questore Giovanni Palatucci, collocata ai piedi di un ulivo donato dal Comune di Vittoria, a imperitura memoria.