Messina (Me): prostituzione in centro massaggi, 5 cinesi arrestati

Sono cinque i cittadini cinesi arrestati dai carabinieri, nel messinese. I militari erano impegnati nell’operazione denominata “Summer” che ha portato alla luce un giro di prostituzione in centri massaggi.

I cinque cinesi sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Il provvedimento trae origine da un’indagine su acuni centri estetici nei comuni di Messina e Giardini Naxos che, ne corso del servizio d’istituto, si erano insospettiti per l’anomala frequentazione del centro estetico “Centro benessere summer” (da qui il nome dell’operazione) gestito da cinesi. Qui si riscontrava la presenza di una clientela esclusivamente di sesso maschile, mentre e dipendenti erano soltanto donne.

Il centro estetico era solo una copertura per altro. Il centro estetico aveva anhce un sito internet dove erano presenti foto di giovani donne orientali riprese in abbigliamento intimo. Il sospetto dei carabinieri è stato confermato a seguito di un controllo ad un cliente fermato all’uscita del centro estetico. L’uomo ha riferito di aver appreso dell’esistenza del centro massaggi da internet e che una volta sul luogo era stato accolto da una ragazza orientale che gli aveva proposto un massaggio specificando che con un supplemento di prezzo avrebbe potuto usufruire di una prestazione sessuae, e non solo di un massaggio.

L’indagine sviluppata dal nucleo operativo della compagnia di Taormina ha permesso di accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione criminale composta da cinesi che, oltre al centro estetico di Giardini Naxos, gestiva altri due centri massaggi nel centro della città di Messina, dove venivano fatte prostituire delle giovani ragazze orientali.

I clienti, dietro il pagamento di un supplemento che cambiava a seconda del fatto se fossero clienti abituali o meno, potevano ricevere non solo il massaggio, ma anche prestazioni sessuali. A gestire l’associazione erano due uomini: il 42enne X.L. e il 44enne H.Z., entrambi cinesi che, sebbene non fossero formalmente gli intestatari dei centri massaggi, di fatto li gestivano.

Erano loro a preoccuparsi di reclutare giovani ragazze cinesi che venivano assunte come massaggiatrici e poi fatte prostituire all’interno di tali centri, allettate dalla promessa di una paga mensile fissa a cui si aggiungeva una minima parte del ricavo delle singole prestazioni. I due si occupavano anche di pubblicizzare l’attività dei centri, inserendo sui siti internet degli annunci pubblicitari dal tenore in equivoco, proprio per attrarre quanti più clienti possibili.

Tre donne cinesi si occupavano della gestione quotidiana dei centri estetici, organizzando il lavoro delle massaggiatrici reclutate e istruendole sul comportamento da tenere per eludere eventuali indagini delle forze dell’ordine. Le tre donne si occupavano di curare i rapporti con i clienti fissando gli appuntamenti, stabilendo le tariffe e riscuotendo i pagamento. Per fare tutto questo utilizzavano un linguaggio convenzionale per eludere eventuali intercettazionie.

Per mantenere alti i ricavi, alle ragazze venivano imposti rigidi turni di ferie e inc aso di mancato rispetto dei “riposi” o comportamentali che avrebbero potuto fare scoprire l’organizzazione, venivano rimpiazzate con altre connazionali. Dalle indagini, inoltre, è emerso che ciascun centro massaggi gestito dal sodalizio contava su un elevato numero di clienti abituali che garantivano un introito mensile di circa 8.000 euro.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi