Palermo: lavoratori Forté, aperto tavolo di crisi al ministero

È stato aperto il tavolo di crisi al ministero dello sviluppo economico per i lavoratori del gruppo Fortè. Sinalp ed Usi, in merito, denunciano l’assordante silenzio delle istituzioni sulla tragedia dei lavoratori del gruppo.

I sindacati da due anni denunciano la “profonda crisi dell’azienda Meridi srl che viene gestita dal commissario straordinario, Simone Manfredi, nominato dal MISE con il compito di cedere il ramo d’azienda Fortè per salvare i livelli occupazioni e il futuro di centinaia di padri di famiglia.

È opportuno evidenziare – prosegue la nota dei sindacati – che l’azienda Meridi srl, titolare del marchio Fortè, prima della crisi rappresentava ben 96 punti vendita con oltre 600 dipendenti. L’azienda era l’unica azienda del comparto che aveva tra i suoi scaffali circa il 70% dei beni prodotti da aziende siciliane.

Questo aspetto è importantissimi perché con le aziende dell’indotto e fornitrici dei prodotti, si raggiunge un impiego occupazionale nel suo complesso tra dipendenti diretti ed indiretti a circa 1.300 lavoratori. La crisi di Fortè non solo ha distrutto la stessa azienda, ma anche l’intero indotto che non ha più sbocchi commerciali per vendere i loro beni .Altro aspetto non secondario e di pari drammaticità è anche l’importanza fondamentale dei tempi necessari per raggiungere l’agognata cessione.

Tempi che ormai sono andati oltre i limiti consentiti dal buon senso, poiché dall’inizio della crisi si è passati da 96 punti vendita sparsi per l’intero territorio regionale agli attuali 58, con la consequenziale svalutazione del valore aziendale, dato importante nelle trattative di cessione.

Il Sinalp e l’Usi prendono atto del buon lavoro portato avanti dal commissario straordinario, prof Manfredi e della sua capacità professionale, ma giunti a questo punto non è più sufficiente per sperare di salvare l’azienda e i loro dipendenti.

Da questa analisi – continua la nota – è nata l’improrogabile esigenza di incontrare i vertici del ministero dello sviluppo economico affinché siano messi a conoscenza delle reali condizioni della crisi Fortè e della consequenziale tragedia per l’intera regione”.

Il tavolo tecnico per la crisi Fortè al ministero si è svolto con le delegazioni di Sinalp, formata da Andrea Monetleone e dall’RSa Sinalp, Filippo NIcolosi e di Usi, formata dal suo segretario Marco Vizzini, il dirigente Roberto Martelli e il loro RSA Usi, per il ministero erano presenti Federico Pennati e il professore Stefano D’Addona in rappresentanza del sottosegretario Alessandra Todde, ha inoltre presenziato anche il commissario straordinario, Simone Manfredi.

Il Sinalp e l’Usi hanno chiesto, come condizione non negoziabile, che il ministero attinga al fondo salva aziende per permettere al commissario di poter avere una maggiore disponibilità economica e pagare gli emolumenti dovuti ai dipendenti. Si è chiesto anche che il ministero autorizzi il commissario a poter assumere nuovo personale o in subordine sottoscrivere un contratto di servizio con delle aziende in grado di fornire nuovo personale per evitare la chiusura di altri punti vendita a causa della mancanza di personale e poter organizzare il lavoro negli attuali punti vendita con un numero di dipendenti congruo.

Questa richiesta nasce dalla necessità di non trovarsi, come succede con punti vendita gestiti da due soli dipendenti. I rappresentanti del ministero hanno perso atto della reale drammaticità della condizione in cui versano i dipendenti e si sono resi conto che diventa improrogabile intervenire.

A questo proposito, Monteleone ha voluto evidenziare che dalla tempestività dell’intervento dipende la “vita di centinaia di lavoratori che attualmente si trovano sull’orlo del baratro e senza alcuna prospettiva per il loro futuro e delle loro famiglie. La delegazione sindacale ha dichiarato la propria disponibilità ad incontrare il sottosegretario Alessandra Todde al più presto per poter dare un finale positivo alla triste vicenda del gruppo Fortè”.

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