Capo d’Orlando (Me): Stazione 5G a Scafa, residenti presentano ricorso

Uno scontro tra la salute dei cittadini e il potere incontrastato della tecnologia di ultima generazione.

Anche a Capo d’Orlando, comune del messinese dal fascino turistico, è stata installata un’antenna di nuova generazione. Si tratta di una stazione radio base SRB di Iliad Italia Spa di 24 metri d’altezza sita in contrada Scafa e sulla quale dovranno essere attivate 2 antenne UMTS (che risultano già attive) e 2 antenne del tanto discusso 5G di cui non si conoscono gli effetti sulla salute dei cittadini.

Il punto dove sorge l’antenna è una zona residenziale con una vista stupefacente sulle isole Eolie. Lì intorno ci sono case, ville e uliveti rigogliosi. A destare sgomento per gli abitanti della borgata sono state soprattutto  le modalità, la località scelta e il periodo in cui è avvenuto tutto questo. La progettazione per la stazione radio base sarebbe avvenuta a marzo 2020 e l’istanza di autorizzazione sarebbe poi arrivata ad inizio aprile senza apparire sull’albo pretorio del comune online. “Tutto l’iter si è svolto quando noi cittadini eravamo impossibilitati ad uscire, durante il primo lock down – dicono i residenti”.

Lo scorso 14 novembre gli abitanti di Scafa Alta hanno inviato una lettera all’Asp di Messina e al comune di Capo d’Orlando chiedendo i controlli dei livelli di campo elettromagnetico da elettrodotti posti nella contrada, anche alla luce del fatto che fra gli abitanti ci sono casi accertati di patologie tumorali e malattie autoimmuni. Contestualmente i signori Vincenzo Collovà e Cristina Sganga hanno dato mandato all’avvocato Angelo Siracusa di presentare un ricorso al Tar di Catania in merito alla stazione radio base Iliad Italia.  Nel mirino in particolare il parere di ammissibilità urbanistica rilasciato dal comune lo scorso 5 agosto per l’installazione dell’antenna e la SCIA del 27 aprile 2020 dell’intervento proposto da Iliad che “si ritiene inesistente, prima ancora che nulla”, si legge nel ricorso. L’obiettivo è quello di risolvere la vicenda a favore dei cittadini e nel frattempo  l’avvocato avanza una richiesta all’amministrazione di revocare gli atti in autotutela. 

L’avvocato Angelo Siracusa pone l’accento anche sull’eccezionale rapidità con cui l’ARPA pare abbia confermato il parere favorevole a ILIAD. Giovedì 3 aprile ILIAD avrebbe inviato il progetto per la realizzazione della stazione radio ad ARPA che ha poi risposto con parere favorevole entro il seguente mercoledì 9 aprile.

Questo il principio della vicenda a cui sono seguiti fatti compresi di manifestazioni, incontri con le istituzioni comunali, petizioni, sospensione e ripresa dei lavori e recenti ricorsi presso il TAR.

E mentre la legislazione nazionale ed Europea considera l’installazione di queste tipologie di antenne un “servizio di pubblica utilità”, i cittadini si sentono abbandonati dalle Istituzioni preposte e che per primi dovrebbero spendersi per il diritto comune alla salute e alla tutele del proprio territorio.

Capo d’Orlando non è “vergine” alla stazione di molteplici stazioni radio base con plurime antenne montate. Ricordiamo quelle vicine al cimitero. I cittadini di Scafa oggi si chiedono soprattutto se il loro diritto alla salute sia stato e sia oggi tutelato. I lavori per l’antenna erano stati sospesi qualche tempo fa dall’amministrazione guidata dal sindaco Franco Ingrillì. Decisione poi sospesa venerdì 13 novembre a seguito del ricorso della ILIAD che intimava alla ripresa dei lavori.

Il nostro servizio con le interviste ai protagonisti di questa vicenda.

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