Decine di migranti sono stati salvati mentre si trovavano a bordo di un battello pneumatico in procinto di affondare davanti alla banchina del porto di Lampedusa, nell’agrigentino.
Nella prima mattinata era giunta una comunicazione al locale comando della guardia di finanza di Lampedusa circa l’imminente arrivo, presso il molo della baia naturale di Cala Pisana, nel litorale orientale dell’isola, di un natante in difficoltà con a bordo cittadini extracomunitari. È stato attivato il dispositivo di sicurezza terrestre e navale per l’assistenza, il recupero e l’accompagnamento dei migranti, sul posto è intervenuto personale della locale tenenza prontamente reperibile che ha riscontrato la presenza che si alza alcuni metri sul livello del mare, di un grosso gommone che stava per affondare con a bordo un centinaio circa di persone di origine centro africana, tra cui molte donne con bambini, probabilmente incapaci di nuotare e sprovvisti di salvagente.
Il natante, nella manovra di avvicinamento al molo aveva urtato un corpo contundente, verosimilmente la punta acuminata di uno scoglio, che aveva provocato uno squarcio in uno dei tubolari di galleggiamento, inclinandolo e facendogli imbarcare acqua.
I militari, spargendosi sul margine estremo della banchina, riuscivano ad afferrare le braccia protese verso l’alto dei naufraghi e a tirarli su, uno per uno, consentendogli di guadagnare la terra ferma. Nel corso delle operazioni di soccorso è caduto rovinosamente urtando con il corpo violentemente anche una bitta metallica.
Il pronto intervento di un collega ha evitato che lo stesso cadesse in mare. Tutti i militari, infortunati, hanno dovuto ricorrere a cure mediche presso le strutture sanitarie. Sul posto erano giunti altri militari della tenenza e della sezione operativa navale della finanza di Lampedusa che hanno completato l’opera di salvataggio dei migranti che venivano tutti messi in salvo poco prima che il battello affondasse definitivamente e, successivamente, affidati ai sanitari.
Questo non è che l’ultimo dei numerosi, spesso rischiosi, interventi umanitari compiuti ogni giorno in mare e sulla terra ferma dai militari della guardia di finanza di Lampedusa, nel corso delle attività istituzionali.