Catania: confiscati beni ad Antonino Quaceci

Il tribunale di Catania ha disposto la confisca di beni a carico di Antonino Quaceci, 50enne pregiudicato e del figlio Salvatore Quaceci, 28enne anche lui detenuto come il padre. Tra i beni confiscati anche una società di capitali e relativo compendio aziendale, operante nel settore di vendita e noleggio auto con sede ad Adrano e di un’autovettura.

I beni, insieme ad altri, erano stati già sequestrati dal tribunale di Catania a giugno del 2019 in accoglimento della proposta di misura di prevenzione patrimoniale avanzata, in forma congiunta, dal procuratore di Catania e dal questore.

Con lo stesso provvedimento di confisca, il tribunale ha disposto nei confronti di Antonino Quaceci l’aggravamento della misura di prevenzione della sorveglianza speciale per l’ulteriore durata di 1 anno con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Inoltre, a carico del figlio Salvatore Quaceci è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di polizia per tre anni, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

I numerosi elementi raccolti nei confronti dei due, utilizzando le risultanze emerse dalle indagini della locale squadra mobile e del commissariato di Adrano, compreso il contributo fornito da numerosi collaboratori di giustizia, hanno ampiamente delineato una loro qualificata pericolosità sociale, oltre ad un’abituale consumazione di reati di rilevante allarme sociale, oltre ad un’abituale consumazione di reati di rilevante allarme sociale, oltre ad un’abituale consumazione di reati di rilevante allarme sociale, tra cui traffico di stupefacenti, estorsioni, commessi in seno all’organizzazione mafiosa clan Santangelo, articolazione del clan Santapaola Ercolano operante prevalentemente in territorio di Adrano, Paternò e Biancavilla, territorio conosciuto in passato come triangolo della morte. Grazie alle indagini economico-patrimoniali della divisione anticrimine è stata evidenziata la sproporzione tra i redditi formalmente dichiarati al fisco e i beni acquistati e realizzati nel tempo, che non hanno trovato alcuna compatibile giustificazione, attività questa che ha condotto all’emissione del provvedimento di confisca.

Antonino e Salvatore Quaceci sono rispettivamente genero e nipote di Alfio Sant’Angelo, 67 anni, detto “u taccuni”, in atto detenuto, capo indiscusso, promotore ed organizzatore dell’omonimo clan mafioso che, sebbene detenuto in carcere per lunghi periodi, ha continuato ad impartire ordini e strategie criminali agli associati, mantenendo sempre il comando dell’omonimo gruppo, all’interno del quale militano anche i Quaceci.

Lo scorso luglio, nei confronti di Alfio Santangelo era stata disposta la confisca di cinque beni immobili nel comune di Adrano e l’aggravamento di un ulteriore anno della misura personale della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno.

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