Aveva solo 14 anni eppure veniva costantemente la madre. Per questo è stato denunciato e collocato in comunità per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravati nei confronti della madre di 31 anni.
Il giovane, figlio di genitori separati e con difficoltà economiche, probabilmente roso dalla gelosia nei confronti dei fratelli più piccoli di 12 e 3 anni, cui la madre per ovvie ragioni presta più attenzioni, ha iniziato a vessare la madre che minacciava e aggrediva sempre più spesso.
In alcune circostanze il giovane maltrattante ha distrutto le suppellettili di casa, compreso il seggiolone del fratellino, costringendo addirittura i vicini di casa ad intervenire in aiuto della donna per evitare che l’esagitato le potesse causare delle lesioni gravi. Era solito tirarle i capelli, prenderla a calci e pugni, nonché afferrarla con forza al collo con l’intenzione di strangolarla.
L’ultimo episodio di ieri sera è scaturito dopo l’ennesima lite con la madre che, in pieno accordo con l’ex marito, si era opposta all’acquisto da parte del giovane di un ciclomotore perché senza patente e ritenuto poco responsabile da madre e padre. il giovane non ha accettato questa scelta e si è scagliato contro la donna colpendola con calci e pugni, nonché morsicandole un braccio.
La richiesta d’aiuto formulata dalla madre al 112 NUE, ha consentito l’intervento dei militari di pattuglia che, giunti sul posto, hanno trovato il ragazzo seduto sulle scale prospicienti l’abitazione che, appena visti i carabinieri ha detto: “i non vi devo dire niente, io non ho fatto niente, la colpa è di mia madre che non mi vuole dare i soldi per il motorino”.
Gli operanti, entrati nell’immobile, hanno trovato la donna in stato confusionale e con i chiari segni sul corpo della patita aggressione. A quel punto visto i trascorsi e le precedenti denunce presentate dalla donna che nel frattempo si erano tradotte, per volere della procura della repubblica dei minorenni di Catania che aveva ravvisato l’inadeguatezza di accadimento da parte dei genitori, nell’emissione di un provvedimento di collocamento in comunità del minore, i carabinieri hanno eseguito la misura provvedendo ad accompagnare il ragazzo all’interno di una struttura della provincia etnea.
Il giovane, contrariato per l’allontanamento dall’abitazione, ha prima ingiuriato i militari proferendo epiteti irripetibili, per poi minacciarne apertamente uno di loro, il capo servizio che cercava di fargli comprendere meglio quanto era stato stabilito dai giudici, “tu come non te ne vai ti tiro una martellata in testa!”. La donna è stata medicata dai sanitari del 118 intervenuti sul posto.