Come noto, lo scorso 11 agosto, approfittando di un pomeriggio dal caldo afoso ed utilizzando la tecnica dell’attivazione contemporanea di più inneschi, ignoti ecocriminali hanno dato fuoco al canneto che cinge il lago “Soprano” (o “Cuba”) di Serradifalco (CL): è andata distrutta quasi la metà della fascia verde perilacuale, un habitat prezioso sia dal punto di vista botanico, sia da quello faunistico, essendo luogo di nidificazione e rifugio di decine di specie di uccelli acquatici, anche di specie particolarmente protette.
Non si tratta della prima volta che i nemici della riserva appiccano fuochi devastanti: era già successo, per esempio, nel 2016 e nel 2013. Ma stavolta il criminale gesto avviene dopo tre giorni dall’evento organizzato da Legambiente nell’ambito della campagna “Goletta dei Laghi”, per monitorare, informare e sensibilizzare, difendendo i beni comuni e migliorando la vivibilità del territorio.
Il sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio, ha postato sul suo profilo Facebook un video di denuncia realizzato pochi minuti dopo lo spegnimento dell’incendio da parte di una squadra AIB del Corpo Forestale siciliano. “Al Sindaco abbiamo espresso vicinanza e pieno sostegno alle sue azioni – dichiara Ennio Bonfanti, presidente del WWF Sicilia Centrale – con questo messaggio: Grazie Sindaco per il suo costante impegno per la tutela della Riserva e la conservazione della Natura. Come sa, il WWF continuerà ad essere al fianco di tutti coloro che vogliono proteggere questo piccolo ma importantissimo scrigno di biodiversità, un’oasi naturale che – se adeguatamente gestita e valorizzata – potrebbe rappresentare per Serradifalco e la sua comunità una formidabile occasione di crescita. Ai nemici del Lago – conclude Bonfanti – diciamo che i nostri volontari e le nostre Guardie giurate ambientali si impegneranno ancor di più per assicurare il rispetto della legalità e la protezione del patrimonio ambientale della Riserva, con più rigore e tenacia di prima!”.
Intanto l’associazione ambientalista ha inviato al Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta, quale Ente Gestore della Riserva, ed al Distaccamento di Caltanissetta del Corpo Forestale regionale, un esposto in merito ai terreni agricoli e incolti a rischio incendio. Nei giorni scorsi, infatti, personale del WWF – nell’ambito del progetto SI.V.A.N.N. “Sistema di Vigilanza delle Aree Naturali Nissene”, sostenuto da Fondazione CON IL SUD – ha effettuato un sopralluogo riscontrando che uno dei punti d’innesco dell’incendio è situato presso fondi rurali incolti o non mantenuti puliti almeno nella fascia perimetrale dei lotti; all’interno dei confini (più ampi di quelli della Riserva) del “Sito Natura 2000” che interessa il lago (denominato Z.S.C. Zona Speciale di Conservazione cod. ITA050003), diversi fondi rurali si presentano incolti o non mantenuti puliti almeno nella fascia perimetrale dei lotti ed in alcuni casi sono ancora visibili gli effetti del fuoco di incendi avvenuti nei giorni precedenti.
Con l’esposto il WWF ha inteso “richiamare l’attenzione degli Organi in indirizzo sull’alto pericolo di incendi, con conseguente grave pregiudizio per l’incolumità delle persone, dei beni e del patrimonio ambientale protetto, derivante dall’attuale stato di numerosi fondi rurali (e relativa presenza di materiale fortemente combustibile) che insistono all’interno dei confini della R.N.O. e della più vasta Z.S.C. “Lago Soprano”, evidenziando come tale situazione sia in aperto contrasto e violazione “delle Prescrizioni di Massima di Polizia Forestale per la Provincia di Caltanissetta; del Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 297 del 4/6/2008 (Direttive sui fuochi controllati in agricoltura); dei Decreti dell’Assessore Regionale del Territorio e dell’Ambiente n. 91/Gab del 18/6/2010, n. 117/Gab del 20/7/2011 e del 30/9/2014 (Disposizioni relative alla cautela per l’accensione dei fuochi nei boschi e provvedimenti per la prevenzione degli incendi); dell’Ordinanza del Sindaco di Serradifalco n. 17 del 18/5/2020 (Prevenzione incendi e pulizia fondi incolti. Anno 2020)”.
Il documento si conclude con l’invito alle Autorità competenti ad “attivare le procedure di contestazione delle violazioni amministrative previste dalle sopra richiamate disposizioni, ai sensi della L. 689/1981, con particolare riguardo ai fondi incolti che – a causa del loro stato di incuria – hanno agevolato lo sviluppo dell’incendio in oggetto. Visto il “Regolamento recante le modalità d’uso ed i divieti vigenti nella Riserva Orientata Naturale Lago Soprano” e considerato che il canneto rappresenta un habitat di particolare importanza ecologica per la riproduzione, la sosta e il rifugio della fauna soprattutto di quella ornitica”, il WWF ha chiesto di intervenire “con la massima sollecitudine e con il massimo rigore nei confronti dei soggetti inadempienti e responsabili delle violazioni sopra richiamate, adottando tutti i provvedimenti conseguenti”.