Si lavora per l’accordo collettivo per il conferimento della Peo, “la progressione economico orizzontale”, ai dipendenti dell’Asp di Messina. La proposta per l’intesa è stata al centro del tavolo tecnico tra i sindacati e la direzione dell’azienda che ha rideterminato anche il regolamento aziendale per l’attribuzione degli incarichi di funzione, alla luce del contratto nazionale del Comparto Sanità Pubblica.
“La proposta dell’Amministrazione dell’Asp – sottolinea la responsabile organizzativa della Cisl Fp Messina, Giovanna Bicchieri – ha evidenziato la volontà di riconoscere l’indennità a tutti i lavoratori aventi diritto per il 2018 e 2019 e, ove possibile, anche quella per il 2020. Le risorse destinate al fondo per le fasce, infatti, sono rispettivamente di circa 825.000 euro per l’anno 2018 e di 400.000 euro per l’anno 2019, sufficienti per quasi l’80% dei lavoratori”.
La proposta presentata dall’amministrazione mantiene saldi i criteri dell’accordo precedente, ovvero l’anzianità di servizio e la scheda di valutazione individuale, inserendo alcuni elementi di più ampio respiro nel regolamento aziendale, come il riconoscimento della fascia economica orizzontale anche ai lavoratori in comando oppure in distacco.
“Abbiamo sottolineato – continua – l’importanza di procedere con la massima celerità all’attribuzione della PEO, attraverso la pubblicazione di due bandi formali per gli anni di riferimento, per evitare che si verifichi quanto già accaduto in passato, con tanti lavoratori non poterono presentare l’istanza per ottenerla. Inoltre, abbiamo proposto di inserire tra i criteri per l’attribuzione della Peo anche “l’anzianità di posizione economica”, così da consentire ai lavoratori che da anni ingiustamente permangono nella stessa fascia, di accedere alla successiva senza creare pregiudizio a coloro che matureranno il requisito minimo di 24 mesi previsto dal contratto nazionale”.
Per la Cisl Fp, una eventuale rivalutazione di accesso alla fascia economica orizzontale fino a 36 mesi, così come proposto dalle altre sigle firmatarie, sarebbe una scelta che inevitabilmente lascerebbe fuori una vasta platea di lavoratori.
“Infatti – conclude Giovanna Bicchieri – sarebbe paradossalmente peggiorativa rispetto al contratto collettivo nazionale e ricadrebbe su tutti i lavoratori, anche quelli non iscritti al sindacato”. Rinviato ai primi giorni di settembre, invece, il confronto sul regolamento per l’attribuzione degli incarichi di funzione.