È sata denominata Taxi driver l’indagine che ha portato ora il Gip del tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, ad emettere su richiesta della procura diretta da Angelo Cavallo, misure cautelari a carico di 9 soggetti, cinque ai domiciliari e quattro all’obbligo di dimora.
Tutti dovranno rispondere di plurimi episodi di detenzione ai fini di spaccio di droga del tipo marijuana, hashish e cocaina e uno solo anche per favoreggiamento della prostituzione. I provvedimenti di oggi arrivano a seguito dell’indagine supportata da intercettazioni telefoniche ed ambientali avviata ad ottobre del 2018 dalla sezione operativa del nucleo radiomobile operativo e radiomobile della compagnia carabinieri di Sant’Agata di Militello con il coordinamento dei sostituti procuratori Giorgia Orlando e Alice Parialò.
All’epoca era stata accertata un’attività di prostituzione di alcune ospiti del centro di accoglienza per migranti di Capo d’Orlando, riscontrata anche grazie all’ausilio della locale stazione. Alcune giovani donne, ospiti dello SPRAR; dietro compenso intrattenevano rapporti sessuali e venivano anche agevolate nell’esercizio del meretricio dal 65enne di Capo d’Orlando, Giuseppe Campisi.
Le donne si rivolgevano a Campisi che le accompagnava ai vari appuntamenti, fornendo loro anche una base logistica indicata con il termine “cancello verde”. Si tratta di uno stabile del comprensorio orlandino. Il ruolo di Campisi non era solo questo. L’uomo, in cambio di denaro contante e rimborsi carburante, infatti, forniva un servizio taxi con la propria auto a diversi giovani orlandini, tutti noti alle forze dell’ordine perché dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, hashishe cocaina, per aiutarli ad eludere i controlli delle forze di polizia. I giovani erano soliti spacciare ad una vasta clientela lungo la litoranea tra Sant’Agata di Militello, Patti e corrispondenti centri montani.
In questo contesto sono stati ricostruiti diversi episodi di cessione e vendita della droga. i dialoghi intercettati in merito erano caratterizzato dall’utilizzo di un linguaggio criptico, conosciuto solo da quella ristretta cerchia di soggetti. Nel corso delle indagini è stato sequestrato complessivamente 1 kg di marijuana, nascosta in un immobile in disuso, riconducibile alla disponibilità di Giuseppe Vilardo.
Fra i nove destinatari delle misure cautelari, ai domiciliari andranno: Giuseppe Campisi, 65 anni di Capo d’Orlando; Giuseppe Vilardo, 22enne di Capo d’Orlando; Stefano Calà Palmarino, 22enne di Capo d’Orlando; Andrea Agliolo Quartalaro, 24enne di Capo d’Orlando e Andrea Scaffidi, 32enne di Patti. Obbligo di dimor, invece, per: Cono Mangano, 32 anni; Giuseppina Chiaia, 29 anni; Maria Tindara Matracia, 21 anni e Gaetano Calogero Cambria Zurro, 31 anni, tutti e quattro di Capo d’Orlando