La morte di Paolo Todaro, forestale di Messina deceduto durante un’opera di spegnimento incendi ha portato tanto dolore e tanta rabbia tra il lavoratori del settore forestale. Una morte assurda per un 67enne che già doveva avere miglior tranquillità lavorativa e non certamente andare a combattere ancora tra monti,fiamme e problemi vari.
Tutto ciò oggi, analizzando il problema del settore mette in luce le inadeguatezze del sistema che ancora ad oggi continua a districarsi tra i tanti problemi che tanti lamentano.”«Un dolore atroce quando muore un collega e un padre di famiglia – dice Antonio David di ForestaliNews – e se, si pensa il modo in cui a volte si lavora per svolgere bene il proprio lavoro tra le tante intemperie di mezzi,situazioni e quant’altro, verrebbe solo di gridare ai quattro venti la rabbia che ogni operaio tiene dentro”.
Ora vengono a galla tante situazioni che tutti conoscono, ed è sempre tardi piangere sul latte versato – “Inutile spendere tante parole da parte regionale e “compagnia bella” – continua Antonio David – sui fattori che tutti aspettano. Inutile ribadire che non si vorrebbe mai perdere la vita, e neanche quando si svolgono le misere 78-101-151 giorni durante l’anno. Bisogna dare delle risposte concrete al funzionamento del settore in tutti i suoi aspetti. Bisogna mettere i lavoratori di operare al meglio e aver la mente serena quando si prende servizio e quando si lavora. Questo è un monito per il governo che deve quanto prima scrivere una pagina importante del settore. Non basta dire che si parlerà a settembre ,tra sei mesi o il prossimo anno come lo sì è fatto sin d’ora, bisogna essere seri”.
Un punto di domanda per tanti e per lo stesso presidente Musumeci che tanto ha parlato del settore in campagna elettorale, cioè anni addietro, così come gli stessi assessori Cordaro e Bandiera che continuano a promettere e rinviare di data in data, Le famiglie attendono serietà e competenza.