A cinque giorni dall’avvio dell’Horcynus Festival 2020 arriva uno degli eventi più attesi di questa diciottesima edizione che ha fatto i conti con la chiusura totale di questo periodo. La manifestazione, comunque, sta registrando un’ottima presenza e calore da parte del pubblico.
Questa sera, alle 21.30 per la sezione musica nomade, il concerto dei Fanfara station, strepitoso trio composto da Marzouk Mejer, Charles Ferri, Ghiaccioli e Branzini che celebrano l’epopea della diaspora africana e dei flussi che uniscono il Medio Oriente al magre, all’Europa e alle Americhe.
“La musica è nomade per definizione – affermano Giacomo Farina e Luigi Polimeni, direttori artistici per la musica – Non ha bisogno, per spostarsi, di passaporti né di permessi di soggiorno e ancora meno di scafisti criminali o leggi per regolamentare l’immigrazione. E’ trasversale alle divisioni geografiche e politiche. Non ha bisogno di appartenere ad una religione, la musica, per cantare la grandezza del Creato”. All’ Horcynus Festival approdano, dunque, i Fanfara Station con il primo album Tebourba appena uscito sulle piattaforme digitali nazionali e internazionali. Attesissimo il loro concerto che ricama le sonorità più incredibili attraverso l’impiego di strumenti musicali, elettronica dei suoni e ritmi che si fondono alla voce di Marzouk: percussioni scascika, tar, bendir, darbuka e tabla incontrano la tromba, il trombone, il clarinetto e i tre fiati tunisini nay, mizued e ocra.
“La musica – continuano Farina e Polimeni – ci rammenta che esiste una Radice culturale entro cui gli esseri umani, seppur diversi nel colore della pelle, nella lingua e nei costumi, si riconoscono. La Musica, prima ancora dei costumi, degli idiomi, delle leggende, è il fiore più vistoso della Radice, che ancora resiste alla pressione culturale del consumismo occidentale e che, anzi, da esso trae spunto per rivitalizzarsi. Com’è nello spirito primitivo del nomadismo. E’ la curiosità alchemica di mescolare generi e stili che ci accompagna nelle scelte per il nostro Festival – insistono – la commistione di suoni e atmosfere senza genere, soprattutto nelle produzioni originali che il festival concepisce, come restituzione artistica della ricerca-azione che la Fondazione opera nel territorio”. Domani cinema firmato Bertolucci e teatro con uno spettacolo a cura della compagnia Astràgali che dal 1981 vanta innumerevoli collaborazioni ed illustri ospitalità. Nelle giornate di oggi e di domani, l’ingresso è al costo di €5 con prenotazione obbligatoria. Da giovedì 30 luglio, l’ingresso tornerà ad essere gratuito, obbligatoria comunque la prenotazione.