Una verifica sui contratti di lavoro e le assunzioni dei lavoratori stagionali nei settori turismo e commercio in provincia di Messina. A chiederlo è la Fisascat Cisl di Messina che punta, così, a far luce sui casi in cui alcuni operatori economici potrebbero aver speculato sugli effetti della crisi per sottoporre i lavoratori a condizioni contrattuali non idonee e non disciplinate dal Contratto nazionale sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Una denuncia forte, quella del sindacato, indirizzata alle forze dell’ordine e all’Ispettorato del Lavoro.
“La nostra richiesta – si legge nella segnalazione fatta dai vertici della Fisascat Cisl all’Ispettorato del Lavoro e alle forze dell’ordine – scaturisce da continue segnalazioni di lavoratori che risultano avere dei contratti part-time ma svolgono, invece, lavoro full time; da contratti di lavoro che non sono stati sottoscritti dalla organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, che creano così un dumping contrattuale nei confronti di aziende che applicano i giusti contratti di lavoro e da lavoratori che pur essendo collocati in cassa integrazione o altri ammortizzatori sociali sono costretti a prestare la loro prestazione lavorativa nelle aziende”.
La Fisascat Cisl chiede di accertare se vi siano delle situazioni di contratti in nero o di applicazione dei cosiddetti contratti “pirata” con le relative anomalie che interesserebbero, in questi casi, gli addetti ai lavori.
Ci sono tanti lavoratori stagionali del turismo e del commercio non hanno avuto la possibilità di tornare al lavoro e la Fisascat Cisl chiede delle verifiche sulle condizioni in cui stanno lavorando quei pochi che sono di nuovo operativi.
“Nella ristorazione, nel commercio e nei pubblici esercizi la stagione è compromessa ed è iniziata da poco – affermano Salvatore D’Agostino e Pancrazio Di Leo della Fisascat Cisl Messina -, l’occupazione è ai minimi storici e la crisi, purtroppo, colpisce in maniera pesanti tutti. Ma chi lavora ha dei diritti che vanno comunque rispettati. Non possono e non devono esserci casi di sfruttamento, la crisi non può diventare una scusa né l’occasione per cambiare le condizioni contrattuali a vantaggio soltanto del datore di lavoro. Chi lavora ha diritto ad essere retribuito e non devono esserci situazioni di dumping contrattuale o peggio ancora di lavoro nero. Auspichiamo possano esserci le opportune verifiche da parte delle autorità preposte e che se vi sono casi di irregolarità vengano riscontrati e sanzionati”.