Sono finiti in manette il mandante e l’autore di un tentato omicidio perpetrato per punire lo “sgarro” di un minorenne a Messina. Nella tarda serata di ieri i carabinieri della compagnia di Messina centro hanno eseguito le ordinanze emesse dal gip nei confronti di Rosario Grillo e Giovanni D’Arrigo, entrambi messinesi, 43enni.
I due dovranno rispondere di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, nonché di detenzione e porto abusivo di arma comune da sparo.
Il tentato omicidio era stato perpetrato la sera del 21 settembre nei confronti di Pippo Molonia, pregiudicato di 26 anni.
Molonia si trovava seduto nel cortile di pertinenza dell’abitazione del cognato dove all’epoca era ristretto in regime di detenzione domiciliare, quando subì un attentato ad opera di due uomini che, giunti sul posto a bordo di un motociclo, gli esplosero contro sette colpi di pistola calibro 7,65 attraverso il cancello di ingresso della casa, ferendolo all’inguine. Molonia è stato trasportato all’ospedale Piemonte dove era stato sottoposto ad un intervento chirurgico.
Nonostante la reticenza della vittima, le indagini hanno permesso di fare luce sul grave episodio delittuoso, individuandone il mandante in Rosario Grillo, noto pluripregiudicato esponente del clan di Mangialupi, con una condanna per omicidio alle spalle, nonché uno degli esecutori materiali, in Giovanni D’Arrigo, anche lui pluripregiudicato.
Sulla base di quanto accertato, l’azione di fuoco ai danni di Molonia fu una ritorsione per “punire” il comportamento irrispettoso che il nipote della vittima, 16 anni, aveva avuto nei confronti di Grillo nel corso di un’animata lite per futili motivi, verificatosi sulla pubblica via nel rione di Mangialupi. Nel corso della lite, il minore ebbe l’ardire di affrontare e schiaffeggiare il Grillo e ciò costituiva un grave “sgarro” subito da parte di un esponente di spicco della malavita di Mangialupi che non poteva essere tollerato e doveva trovare una risposta immediata”.
Nella stessa sera del litigio Grillo inviò quindi D’Arrigo e un secondo soggetto non ancora identificato presso l’abitazione del giovane, sita nel quartiere popolare di Bisconte, per regolare i conti a colpi d’arma da fuoco. A farne le spese era stato il Molonia che, nonostante fosse tardi, si trovava, inconsapevole, nel cortile dell’abitazione. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di Messina Gazzi dove resteranno a disposizione dell’Autorità giudiziaria.