Anche un avvocato è stato arrestato dai finanzieri del comando provinciale di Siracusa che hanno scoperto come cellulari e droga venivano fatti entrare nel carcere Cavadonna. Oltre all’avvocato è finita nei guai anche la moglie di un detenuto, una trentenne di Siracusa, mentre cinque carcerati sono stati trasferiti al reparto alta sicurezza del carcere.
Agli arresti domiciliari un avvocato di Avola di 67 anni mentre la donna, una 30enne compagna di un detenuto, è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di soggiorno.
Le investigazioni, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Siracusa e dal nucleo investigativo regionale polizia penitenziaria di Palermo, coordinato dal nucleo investigativo centrale polizia penitenziaria di Roma e sotto la direzione della locale procura della repubblica, hanno portato alla luce un generale contesto illecito, nell’ambito del quale sono state accertate reiterate consegne di droga al detenuto.
Nel corso di colloqui intercorsi in carcere, l’avvocato ha consegnato, per sua mano, diversi quantitativi di droga che veniva poi “condivisa”con altri “soggiornanti” sempre al reparto alta sicurezza del carcere. Le indagini, inoltre, hanno portato alla luce anche i dettagli dell’approvvigionamento clandestino di droga. I parenti del detenuto, la ex moglie e le figlie di primo letto gli procuravano il fumo e lo consegnavano all’attuale compagna del recluso.
La donna confezionava l’hashish nascosto in vasetti di crema per uso cosmetico e li affidava al legame che li recapitava in carcere. Il detenuto, pur in carcere, aveva anche in uso dei cellulari con cui spiccava ai propri congiunti gli ordini di stupefacenti.
Le attività di intercettazione delle utenze telefoniche in uso a queste persone, insieme ad ulteriori riscontri amministrativi acquisiti sul campo, hanno consentito di ricostruire, nel periodo tra la fine di novembre dello scorso anno e i primi giorni di febbraio dello stesso anno, sei distinte consegne di sostanze psicotrope eseguite dall’avvocato “in barba ai controlli” e in atteggiamento di complicità e di illecita intesa con tutti i soggetti coinvolti.
Nel corso delle indagini a carico del detenuto nel carcere sono state eseguite attività di controllo e sequestri di droga, l’ultimo lo scorso febbraio.
Alla luce del grave sistema scoperto nel carcere di Cavadonna cinque soggetti verranno trasferiti in altri istituti penitenziari e attualmente sono ristretti nel reparto alta sicurezza. Oltre all’avvocato arrestato e alla donna sottoposta all’obbligo di dimora, sono stati indagati altri 6 soggetti che si sono adoperati per l’approvvigionamento della droga.
Alcuni carcerati hanno intrattenuto di nascosto conversazioni telefoniche con cellulari introdotti illecitamente nella struttura penitenziaria e nella loro costante disponibilità. Agli indagati, a vario titolo e in concorso, vengono contestati i reati di illecita detenzione e cessione di droga.