Ieri Piero Guccione, l’artista scomparso nel 2018, avrebbe compiuto 85 anni. Venerdì 8 maggio su Rai5 andrà in onda il docufilm Piero Guccione diretto da Nunzio Massimo Nifosì. Il docufilm dedicato al maestro di Scicli andrà in onda alle 21.15 su Rai5, canale gestito da Rai cultura.
“Piero Guccione, verso l’infinito” è uno straordinario e delicatissimo racconto per immagini, silenzi e musica – accompagnati dal violoncello di Giovanni Sollima e da brani di Franco Battiato – attraverso i luoghi della Sicilia cari all’artista e alla sua arte: la campagna iblea, i candidi muretti a secco, i giganteschi e solitari carrubi, gli sconfinati azzurri di cielo e mare che il maestro da sempre cerca di catturare sulle sue tele.
Il “magnifico paradosso” di cui parla lo storico e critico d’arte inglese Michael Peppiatt – una delle prestigiose testimonianze raccolte da Nifosì per il suo film – nel descrivere quel desiderio di Guccione, quasi ossessivo, di fissare sulla tela qualcosa di inafferrabile, come i colori del cielo e i riflessi del mare che, per loro stessa natura, sono in continuo movimento. Al suo debutto, nel 2012, la pellicola del filmaker siciliano è stata proiettata con successo al Festival Internazionale del Film di Roma, al Festival del Cinema Italiano di Madrid e alla Biennale Arte Venezia dove l’artista era presente per la sesta volta.
“Di Guccione – dice Nunzio Massimo Nifosì – ho sempre amato quel suo sguardo per le cose, la sua lirica malinconia, l’utilizzo del colore, la sperimentazione, l’osservazione e l’incanto per la natura ma anche la sua capacità di dare evidenza a cose che i nostri occhi non riuscirebbero a vedere. Ho filmato frammenti della sua vita quotidiana entrando nel suo studio, spazio riservato a pochi intimi, sperando di restituire allo spettatore parte della poesia contenuta nelle opere di colui che è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi maestri dell’arte contemporanea”.
Piero Guccione, verso l’Infinito prende spunto dalla prima produzione degli anni ’60 dell’artista e arriva ai nostri giorni. Un viaggio fra giardini, attese, riflessi, luci e un’immersione nella prepotente natura siciliana a bordo del maggiolino nero della Volkswagen, protagonista di un celebre ciclo pittorico di Guccione degli anni Settanta sul quale ha scritto anche lo scomparso Enzo Siciliano. Questi gli elementi con cui la regia di Nifosì tratteggia uno dei più riusciti e organici ritratti della storia del film-documentario d’arte. Completano l’indagine sul maestro i contributi filmati di importanti esponenti dell’arte contemporanea e della cultura. Insieme ai citati Calvesi e Peppiatt, figurano Marc Fumaroli, Vittorio Sgarbi, Guido Giuffrè, Marco Goldin, Tahar Ben Jelloun, Franco Sarnari, Sonia Alvarez, Sandro Manzo, Fiamma Arditi, Lorenzo Zichichi, Claude Bernard, Stefano Malatesta, Paolo Nifosì. Il film da marzo verrà presentato in diversi Istituti Italiani di cultura nel mondo e da maggio verrà distribuito in alcune sale cinematografiche. Le foto di scena sono state realizzate da Gianni Mània.