Anche il sindaco di Patti (Messina), Mauro Aquino, ha vietato l’installazione di antenne ed apparecchiature per telecomunicazioni con tecnologia 5G. L’ordinanza di Aquino segue quella di Cateno De Luca, sindaco di Messina.
“Fino a quando non sarà esclusa qualsivoglia forma di pericolosità per la salute delle persone”. E’ questa la motivazione dell’ordinanza firmata da Aquino.
Il sindaco di Patti fa divieto “in applicazione del principio di precauzione sancito e riconosciuto dall’Unione europea, a chiunque di sperimentare, installare e diffondere sul territorio del comune di Patti impianti con tecnologia 5G, in attesa di dati scientifici più aggiornati fra i quali la nuova classificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze 5G annunciata dall’International agency for research on cancer e prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, che evidenziano l’estrema pericolosità per la salute dell’uomo”.
Secondo il sindaco di Patti, Mauro Aquino, si può fare tranquillamente a meno della tecnologia 5G ed accontentarsi di quella attuale, 4G. “Credo che il progresso scientifico e la tecnologia debbano sempre e comunque trovare una barriera invalicabile – continua Aquino – nel rispetto del diritto inviolabile alla salute”.
Aquino, che oltre ad essere sindaco è anche avvocato, inoltre, ricorda che il 15 gennaio del 2019 il Tar del Lazio ha condannato i ministeri di Salute, Ambiente e Pubblica istruzione a promuovere un’adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, mentre una serie di sentenze pronunciate negli ultimi 10 anni da magistrati italiani e stranieri, attestano il danno da elettrosmog, l’elettrosensibilità e il nesso causale telefonino/cancro anche oltre ogni ragionevole dubbio (Cassazione 2012), tanto che note compagnie internazionali di assicurazioni come Swiss Re e Lloyd’s non ne coprono più il danno.