Ha esploso dei colpi d’arma da fuoco contro un’auto parcheggiata nel villaggio di Mili San Marco, nel messinese. Erano da poco passate le 15.30 di martedì scorso.
Sul posto sono arrivati gli agenti delle volanti ed equipaggi della squadra mobile. Gli operatori di polizia hanno potuto constatare che l’auto era stata raggiunta da diversi colpi d’arma da fuoco e presentava il lunotto posteriore infranto, il parabrezza anteriore e i sedili forati.
La polizia scientifica era chiamata a cristallizzare lo stato del veicolo e dei luoghi. Agenti della mobile e delle volanti dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, di concerto con la procura della repubblica di Messina, tempestivamente informata, avviava ogni utile approfondimento investigativo finalizzato alla ricostruzione delle fasi dell’evento attraverso l’escussione dei potenziali testimoni e la visione di filmati recuperati da impianti di video sorveglianza presenti in zona. Tanto permetteva, fin dalle prime battute dell’avviata indagine, di indirizzare le attenzioni verso il giovane 23enne Manlio Lo Piano.
Il giovane, dopo una prima ricerca senza esito positivo, nella tarda mattinata di ieri, 23 aprile, è stato rintracciato e condotto negli uffici per la redazione delle formali contestazioni, attesa la trascorsa flagranza di reato.
Proprio nei frangenti del rintraccio, tramite il legale di fiducia, l’interessato faceva sapere di essere intenzionato ad offrire collaborazione agli inquirenti per fare piena luce sugli accadimenti oggetto di indagine. Secondo una prima ricostruzione, l’auto sarebbe stata danneggiata a seguito di attriti sorti tra Lo Piano e l’usuraio del mezzo raggiunto dai colpi d’arma da fuoco.
Attraverso le captazioni, autorizzate in via d’urgenza dalla procura di Messina, venivano evidenziati elementi indizianti che, rimessi nell’immediato al pubblico ministero titolare dell’avviato procedimento penale, consentivano all’Autorità giudiziaria inquirente di emettere il fermo di indiziato di delitto cui veniva data esecuzione nello stesso pomeriggio di ieri dagli operatori della squadra mobile messinese.
Le ipotesi di reato contestate al giovane sono di danneggiamento aggravato, detenzione e porto illegale di arma. Dopo le formalità di rito, Manlio Lo Piano veniva associato al carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria procedente.