I giudici della corte dei Conti di Palermo hanno condannato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e alcuni assessori per non aver riconosciuto indennità ai dipendenti comunali per l’uso del computer. Adesso sono stati condannati a sborsare poco più di 12 mila e 500 euro ciascuno per danno erariale.
I giudici della corte dei Conti dunque hanno accolto la ricostruzione della procura regionale e condannato il sindaco Leoluca Orlando; l’ex vice Cesare Lapiana, gli assessori Francesco Giambrone, Giuseppe Barbera, Agata Bazzi, i membri del collegio dei revisor, Antonino Maraventano, Fulvio Coticchio e Francesco Vetrano. L’unica assolta è Rosa Vicari, dirigente del settore Risorse umane del comune.
Sergio Pollicita, dirigente dell’ufficio sviluppo organizzativo del comune di Palermo; l’assessore Giusto Catania; gli ex componenti della giunta Agnese Ciulla e Barbara Evola e il segretario generale Fabrizio Dall’Acqua avevano già pagato 6 mila euro ciascuno perché avevano già chiuso la vicenda con il rito abbreviato.
Il collegio presieduto da Guido Carlino scrive nella motivazione che “il comportamento gestionale dannoso si è tradotto nella sottoscrizione di un contratto collettivo decentrato con clausole contra legem o contrastanti con i principi della legislazione sul pubblico impiego e dei contratti collettivi nazionali”. Inoltre, secondo i giudici della corte dei Conti, l’uso del computer rientra “nella normale attività dei dipendenti di tutte le categorie, ivi compresi i dirigenti e, pertanto, non sembra potersi condividere, proprio per la mancanza della causale giustificativa, una decisione di riconoscimento dell’indennità di rischio, per ciò che appare normalità gestionale”.
Sulla vicenda interviene il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando che dice: “le somme di cui la corte dei Conti ha chiesto il recupero per un presunto danno erariale sono state in realtà già recuperate da tempo. Avremo modo di chiarirlo in appello”.