Oggi Michelangelo Mascellaro ci presenta un’altra delle sue ricette, questa volta impreziosita da una storia da lui interamente inventata.
“C’era un giovane Re spagnolo, molto bello e ambito dalle principesse. Un bel giorno si innamorò di una giovane fanciulla molto bella e decise di sposarla. La sorella della giovane sposa, la cui fama era di essere una strega, era molto invidiosa e decise che se la sorella fosse convolata a nozze con il re gli avrebbe fatto un maleficio.
Ignari del loro destino i giovani sposi, durante la celebrazione delle nozze, furono interrotti dall’inaspettata irruzione della sorella che, impugnando una verga nodosa, lanciò la maledizione: “da questa unione non potrà nascere un erede del regno, spiriti maligni fate in modo che si realizzi il mio disegno”. Il re la fece cacciare dalla chiesa e la condannò all’esilio.
La cerimonia continuò e i due innamorati si sposarono, speranzosi che la maledizione non avesse attecchito. Ma ahimè, passò un intero anno senza che il regno potesse avere un erede, il maleficio aveva reso il re impotente. Il grande sacerdote di corte decise di interrompere il matrimonio per porre fine alla maledizione. Il re prese la notizia veramente male e cominciò a rifiutare il cibo e di relegarsi nel fondo del letto. La regina anch’essa stremata dal dolore decise di fuggire e far perdere le sue tracce.
Il cuoco di corte non sapeva più che cucinare per invogliare il re a mangiare; i dottori si alternavano per cercare di trovare una cura, ma ogni tentativo fu vano. Un bel giorno arrivò a corte uno strano personaggio, dai tratti arabi che chiese di vedere il re e di avere accesso alle cucine. Lui avrebbe trovato il modo di risolvere l’annosa questione.
Non si sa cosa si siano detti, ma il re accettò a malincuore di assaggiare il piatto che il mago arabo avrebbe preparato.
Il mago cacciò tutti dalla cucina, ma un giovane servo rimase lì nascosto ad osservare. Vide che il mago uscì degli strani ortaggi lunghi e scuri. Erano delle melanzane che nel regno non si erano mai viste, vi praticò delle tasche laterali dove inserì aglio e menta e li completò con del formaggio.
Il piatto fu presentato al re che, restio e impaurito, cominciò piano piano a mangiarlo. Boccone dopo boccone lo gustò e piano piano tornò a sorridere e gustarne un’altra porzione. Non pensava più al suo triste destino. Era ritornato il re di una volta, ma non riuscì più a ritrovare la sua amata regina. Passarono dei mesi e il re trovò un nuovo amore e riuscì così a dare un erede al suo regno.
ricetta x 4 persone
n°16 melanzane di piccole dimensioni
100 gr di caciocavallo semistagionato
sale
pepe
aglio
foglioline di menta
Salsa di pomodoro
Olio Evo
Esecuzione
Pulire le melanzane levando il picciolo e praticare con il coltello n°4 tagli lungo la parte più lunga in modo da formare delle tasche dove verrà riposto il ripieno. In un piattino miscelare sale e pepe e poi con la punta di un coltello metterne un po’ all’interno delle tasche ricavate in precedenza.
Lasciare riposare le melanzane in un scolapasta in modo che perdano l’amaro. Nel frattempo preparare il ripieno che si ottiene tagliando a piccoli pezzi rettangolari il caciocavallo, l’aglio sminuzzato e le foglioline di menta.
Prendere adesso una melanzana e inserire nella tasca la menta, il caciocavallo e l’aglio e ripetere lo stesso procedimento per tutte le melanzane.
Soffriggere in abbondante olio di semi le melanzane fino a quando si riescono a forare con facilità con i rebbi della forchetta. A questo punto riporre in una pentola la salsa di pomodoro, delle foglie di basilico, foglioline di menta e aggiustare di pepe e fare bollire il tutto. Fare cuocere le melanzane fritte per almeno 5 minuti nella salsa già cotta.