È nato a Capo d’Orlando, nel messinese, il centro “Sant’Oscar Romero”, arcivescovo di san Salvador assassinato il 24 marzo 1980. Trent’anni a la chiesa cattolica aveva anche deciso di autorizzare la celebrazione delle funzioni liturgiche in esperanto.
L’associazione dei socialisti cristiani europei, Asce e l’associazione esperanto Nebrodi hanno così deciso di costituire a Capo d’Orlando un centro dedicato all’arcivescovo Romero.
Il sodalizio, ospitato presso la sede esperantista di via Cordovena 76, intende promuovere iniziative ecumeniche per il dialogo interconfessionale e per l’amicizia tra i popoli, seguendo le stesse aspirazioni di libertà e giustizia sociale proprie della testimonianza cristiana di Sant’Óscar Romero.
Secondo il docente universitario ed esperantista Antonio Matasso, “gli assassini fascisti e militaristi che martirizzarono monsignor Romero, e che avrebbero governato El Salvador con l’immane ferocia dei famigerati “squadroni della morte” di estrema destra, non immaginavano che il “vescovo dei poveri”, martire della pace e della democrazia, sarebbe rimasto un simbolo intrepido per gli assertori della giustizia, anche dopo la morte. La decisione di Benedetto XVI di sbloccare il processo di beatificazione e quella del successore Francesco di completarlo, giungendo fino alla canonizzazione, sono stati atti di grande coraggio e onestà”.
A distanza di quarant’anni, i fascisti salvadoregni di Roberto D’Aubuisson, mandante dell’omicidio, esibiscono ancora oggi la croce nel simbolo del loro partito Arena, dopo aver assassinato, oltre a Sant’Óscar Romero, decine di migliaia di contadini ed oppositori, preti compresi. La Chiesa Cattolica celebra la festa del “Santo dei campesinos” il 24 marzo. Per chi fosse interessato alle iniziative del Centro, è possibile contattare l’e-mail info@santoscar.it.