A Comiso, nel ragusano, si va verso il “premio Biagio Pace”. Il premio è stato presentato dal sindaco Maria Rita Schembari. Sarà un modo per commemorare i concittadini più grandi della cittadina.
Il premio è stato presentato nel corso di un convegno che si è tenuto lo scorso 8 febbraio dedicato alla figura di Biagio Pace, illustre archeologo comisano di fama internazione. “Ho presentato il progetto di un premio dedicato proprio a lui – spiega il sindaco Maria Rita Schembari – l’evento di sabato è stato memorabile per la nostra città che ha accolto studiosi e ricercatori di chiara fama che, a loro volta, hanno relazionato su Biagio Pace “a tutto tondo” davanti ad una platea molto attenta ed interessata.
Il convegno – ancora la Schembari – organizzato dal comune di Comiso in collaborazione con la Pro loco, con il club per l’Unesco, con l’università di Messina, con l’associazione Naxos legge e con la regione siciliana, soprattutto, è stato un momento importante anche per lanciare l’idea di un premio in nome di questo illustre concittadino.
Questo premio voluto fortemente da me e dalla mia amministrazione – aggiunge ancora la Schembari – sarà articolato in due sezioni. Una rivolta a studiosi di fama che hanno pubblicato importanti studi sull’archeologia, in italiano o con traduzioni in italiano, nel Mediterraneo con particolare attenzione ai paesi oggetto degli scavi di Biagio Pace. L’altra sezione, invece – continua il primo cittadino – sarà rivolta ad un/a giovane laurato/a in archeologia in uno degli atenei della Sicilia.
Questo progetto presentato da me e dalla direttrice artistica di Naxos Legge, Fulvia Toscano, all’assessore regionale Sebastiano Tusa poco prima del luttuoso evento che ci ha privato di un uomo di cotanta cultura e preparazione, aveva già avuto dallo stesso il pieno appoggio. In occasione del convegno di sabato, l’eredità del suo appoggio è stata raccolta dal Governatore Nello Musumeci che si è detto particolarmente contento di portare avanti, sostenere e patrocinare il premio. Comiso dunque – conclude Maria Rita Schembari – non solo commemora i suoi grandi concittadini, ma opera perché il seme da essi lasciato dia ancora frutti importanti”.