Avrebbero sottratto 500 mila euro ad un ente per disabili a Palermo. Lo hanno scoperto gli agenti della guardia di finanza che hanno eseguito l’indagine. adesso su disposizione del Gip le fiamme gialle hanno sequestrato beni per un importo pari a circa 500 mila euro a carico di R.A., 68 anni e G.A., 46 anni, entrambi indagati per peculato per aver sottratto somme di denaro dalle casse dell’Is.For.D.D., istituto formativo per disabili e disadattati sociali.
L’ente era destinatario di fondi pubblici erogati della regione Sicilia. L’indagine parte da specifiche denunce sporte nel 2017 da diversi ex dipendenti dell’ente per disabili nelle quali venivano segnalate irregolarità nella gestione delle somme che dovevano essere impiegate per le finalità istituzionali dell’ente, ovvero per l’organizzazione di corsi di formazione a favore di categorie tutelate per l’inserimento nel mondo del lavoro.
L’attività investigativa eseguita dai militari del gruppo tutela mercato beni e servizi del nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, che hanno svolto complesse indagini documentali e finanziarie, ha permesso di dimostrare l’effettiva distrazione delle somme, raccogliendo idonei elementi accusatori nei confronti degli indagati nelle loro qualità rispettivamente di presidente dell’Ente e di responsabile esterno operazioni.
In particolare, l’I.S.For.D.D. aveva ricevuto finanziamenti pubblici dalla regione dal 2012 al 2015 di fondi stanziati per i progetti denominati “Avviso 20” (percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’adattabilità della forza lavoro siciliana) e P.R.O.F. (piano regionale offerta formativa) per un ammontare pari a un milione e mezzo di euro, operazioni finanziate anche con fondi europei per i quali vigevano tassativi vincoli di destinazione.
In relazione a tali fondi, dagli accertamenti svolti dalle fiamme gialle, è emerso che R.A. ha ricevuto, tra il dicembre 2012 e l’agosto 2016 senza averne titolo, 32.520 a mezzo bonifici bancari e assegni tratti sui conti correnti della Is.For.D.D.
Ancora “più gravi e vistose anomalie” sono state riscontrate analizzando il comportamento di G.A. che, potendo utilizzare le credenziali di accesso ai conti correnti dell’istituto di formazione, si era auto liquidato somme per circa 500 mila euro negli anni 2013-2017, asseritamente finalizzate a compensare le prestazioni quale responsabile esterno operazioni, pur in assenza di qualunque rapporto lavorativo formalizzato con l’Ente.
La gestione dei fondi pubblici era stata oggetto di rilievi da parte dell’assessorato regionale che, a seguito di gravi ed evidenti irregolarità contabili e sulle attestazioni dei costi, aveva avviato le procedure di revoca dei finanziamenti.
All’esito delle indagini, il gip di Palermo, riconoscendo la gravità indiziaria in relazione al reato di peculato in concorso ai danni della Regione ha emesso nei confronti degli indagati un provvedimento di sequestro per l’importo complessivo di circa 500 mila euro.
Prosegue l’azione della guardia di finanza di Palermo, sotto il coordinamento della locale procura della repubblica, a contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e degli sperperi di risorse pubbliche che incidono sulle performance degli enti pubblici e sulla qualità dei servizi resi ai cittadini, in particolare a favore delle fasce più deboli della collettività.