Ci sono anche a Messina alcuni indagati della rete disarticolata dai carabinieri di Ascoli Piceno dedita al traffico di farmaci dopanti, operante in 14 regioni italiane.
La vasta operazione denominata “Easy muscles” (muscoli facili) condotta dai carabinieri di Ascoli Piceno e dei Nas di Ancona, ha permesso di disarticolare una rete composta da decine di soggetti italiani responsabili di ricettazione, utilizzo o somministrazione di farmaci o di altre sostanze per alterare le prestazioni agonistiche degli atleti, nonché importazione illegale e vendita di medicinali al pubblico a distanza mediante i servizi della società dell’informazione senza autorizzazione.
L’indagine, avviata nel 2018 nelle Marche, si è allargata a tutta Italia arrivando anche nella provincia di Messina. Qui sono state individuate decine di persone, atleti e frequentatori di palestre, che acquistavano e commercializzavano i farmaci ad effetto dopante importati da paesi dell’est Europa come la Bulgaria e la Polonia.
Le indagini hanno permesso di ricostruire i ruoli e le funzioni degli indagati in 29 province per un giro di affari di oltre 500 mila euro.
È stato riscontrato l’utilizzo di ricette mediche falsificate da parte di alcuni indagati, per approvvigionare ulteriori prodotti provenienti dal circuito regolare nazionale e sono state sequestrate, nel corso di 55 perquisizioni disposte dalla procura di Ascoli Piceno nelle province di: Ascoli Piceno, Bari, Barletta-Andria-Trani, Brescia, Cagliari, Cremona ,Ferrara, Foggia, Latina, Lodi, Lucca, Massa Carrara, Messina, Milano, Padova, Parma, Perugia, Pesaro-Urbino, Reggio Calabria, Roma, Savona, Siracusa, Taranto, Terni, Torino, Trapani, Treviso, Trieste, Varese e Viterbo, migliaia di confezioni di farmaci ad effetto dopante tra cui nandrolone, testosterone, ormone della crescita e steroidi anabolizzanti.