Oggi all’Aran a Palermo è stato rinnovato il contratto dei dirigenti regionali per il triennio 2016-2018 che prevede aumenti in media di 209,92 euro per una platea di oltre 1.600 lavoratori.
“Finalmente si colma un vuoto contrattuale che durava da 14 anni – dicono Giuseppe Badaglicca e Angelo Lo Curto del Siad-Cisal che hanno sottoscritto l’accordo oggi insieme alle altre organizzazioni sindacali – anche se si tratta comunque di un contratto mediocre.
Alcune questioni rimangono irrisolte come l’esclusione dei coniugi da ferie e riposi solidali, il mancato riconoscimento della parte variabile per gli interim e il rifiuto di delegare competenze ai dipendenti per coprire le scopertura, ma è stato firmato per recuperare un enorme ritardo dell’amministrazione. Adesso si parta subito con il confronto per il contratto 2019-2021”.
L’accordo prevede una spesa per il triennio di 8,8 milioni di euro con un incremento mensile di 180,5 euro per le fasce F2 e F3 e di 221,43 euro per F1. “Nonostante le nostre richieste – concludono Badagliacca e Lo Curto – non sono state previste norme per stemperare il potere discrezionale dei dirigenti generali nella scelta dei dirigenti a cui affidare gli incarichi, né è stata eliminata la terza fascia, così come non è stata applicata l’equiparazione ai dirigenti statali che riproporremo col nuovo contratto, decisivo per rilanciare l’azione amministrativa della regione”.