Nove persone sono state arrestate questa mattina dagli agenti della guardia di finanza di Catania nell’ambito dell’operazione che ha scoperto un giro di tangenti a funzionari del’Anas per il rifacimento delle strade nonché per la sostituzione di barriere incidentate e nella manutenzione delle opere in verde lungo le stesse arterie.
Quello di oggi è il terzo provvedimento dell’operazione Buche d’oro condotta dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, delegata e coordinata dalla procura che ha già portato all’emissione di 9 misure restrittive al controllo di appalti per 4 milioni di euro e all’individuazione di profitti criminali per 500 mila euro.
Oltre a far luce su nuovi fatti di corruzione che riguardano soggetti già raggiunti da misure cautelari e cioè per l’Anas Contino, Panzica e Romano già ai domiciliari, destinatari odierni di analoga misura; per le imprese corruttrici vi è Pietro Matteo Iacuzzo, rappresentante legale della Isap Srl di Termini Imerese, già ai domiciliari e da oggi in carcere.
Le manette sono scattate ai polsi di Giorgio Gugliotta, 45 anni, dipendente Anas, capo del nucleo C del centro di manutenzione D dell’area tecnica compartimentale diretta da Contino che, a sua volta rispondeva all’ingegnere Romano in qualità di RUp, competente alla manutenzione straordinaria e ordinaria della Ss 114 orientale sicula, Ss114 dir Costa Saracena e la SS 194 ragusana.
Arrestato anche Amedeo Perna, 50 anni, dipendente della IFIR tecnologie stradali srl, società commerciale esercente “costruzione di strade, autostrade e piste aeroportuali” con sede a Milano, con un volume d’affari annuo di oltre un milione di euro.
Ancora, Santo Orazio Torriso, 62 anni, rappresentante legale della Siciliverde srl, impresa avente oggetto sociale la cura e la manutenzione del paesaggio, compresi parchi e giardini con sede ad Aci Sant’Antonio e con un volume d’affari superiore ai 2 milioni di euro.
Arrestato anche Giuseppe Ciriacono, 51 anni, padre del rappresentante legale della Ital costruzioni group srl, esercente altre attività di costruzione e opere di ingegneria civile con sede a Caltagirone e con un volume d’affari annuo di circa 500 mila euro.
A finire nei guai anche Vincenzo Baiamonte, 53 anni, già dipendente della Safe road srl, esercente l’attività di costruzioni edifici residenziali e non residenziali con sede a Misilmeri con un volume d’affari superiore ai 2 milioni di euro. Baiamonte, dal 2019, risulta dipendente della Truscelli Salvatore srl avente quale oggetto sociale “altre attività di lavori specializzati i costruzione” con sede a Caltanissetta, il cui rappresentante legale, Salvatore Truscelli lo scorso 18 ottobre è stato sottoposto ai domiciliari quale imprenditore corruttore sorpreso dai finanziari a consegnare, negli uffici dell’Anas, una tangente da 10 mila euro in contanti.
Il sistema di truffa e frode era ben collaudato. Le gare in questione erano a cura della direzione generale dell’Anas o della struttura territoriale di coordinamento di Palermo e venivano aggiudicate con ribassi superiori al 50%, ma i lavori non venivano mai effettuati.
Nessun contenzioso fra corrotti e corruttori. L’esecuzione degli appalti tracciati quali fonte di tangenti non vedeva quasi mai l’insorgere di contestazioni bensì il puntuale e celere rilascio della piena conformità a quanto commissionato così da velocizzare il più possibile il pagamento della pubblica amministrazione, vittima di un vero e proprio raggiro.
Sono stati messi in luce lavori non eseguiti a regola d’arte sulle principali strade statali della Sicilia centro-orientale.
In particolare, una prima vicenda corruttiva vede coinvolti il geometra Contino, direttore dei lavori e i direttori operativi posti sotto la sua vigilanza, i geometri Panzica e Gugliotta. L’appalto oggetto del patto stretto con Amedeo Perna, dipendente della IFIr tecnologie stradali srl riguarda i lavori di manutenzione ordinaria delle opere di sicurezza lungo le strade statali 114 Orientale sicula, 194 Ragusana e 114 dir Costa Saracena e 193 di Augusta. Dovevano essere sostituite barriere incidentate o inadeguate. Il lavoro è stato aggiudicato con un ribasso del 25% ad un importo netto di 150 mila euro.
L’accordo non si concretizzava nella sua interezza, ma con la dazione di una sola tangente di 5.000 euro. A rinforzare il patto criminale, interveniva un altro imprenditore già noto in Anas perché esecutore di diversi lavori a fungere da garante a favore della Ifir per assicurare ai corrotti l’integrale pagamento della mazzetta.
Una seconda vicenda di corruzione ha visto coinvolti ancora gli stessi funzionari Anas Contino, Panzica e Gugliotta con Santo Orazio Torrisi, rappresentante legale della Sicilverde srl di Aci Sant’Antonio. Questa volta si trattava di un servizio triennale di manutenzione ordinaria ricorrente delle opere in verde lungo le strade statali in competenza del centro di manutenzione D-Anas sezione compartimentale di Catania.
Un altro patto corruttivo era stato stretto da Contino e Panzica, ancora nella truffaldina esecuzione della manutenzione del verde lungo le strade, con Giuseppe Ciriacono dell’Ital costruzioni group srl di Caltagirone che pagava una mazzetta di 2.000 euro. L’impresa corruttrice di CIriacono scende in campo, prima, in virtù di un contratto di nolo a freddo di mezzi e il distacco di proprio personale e poi, in forza di un subappalto di 105 mila euro. Anche in questo frangente la “Ital costruzioni” chiamata a eseguire lo sfalcio d’erba con smaltimento dei materiali di risulta, il taglio alberi, la potatura e la concimazione, l’irrigazione, effettuava minori lavori assicurandosi così compensi non spettanti la cui parte maggiore restava nelle proprie casse e almeno 2.000 euro, in distinti momenti coincidenti con il riconoscimento dello stato avanzamento dei lavori, veniva destinato ai corrotti.
La consegna delle tangenti, come ricostruito dagli artefici, avveniva sia all’interno che all’esterno degli uffici ANAS. I funzionari pubblici infedeli, anche in tale circostanza, avevano l’obbligo di segnalare alla propria amministrazione il non rispetto del contratto così da favorirne la risoluzione e/o l’applicazione di penali.
Minore scarificazione del manto stradale e tangente di 30.000 euro in contanti ripartita tra Romano, Panzica e Contino sigillano l’accordo con la “SAFE ROADS SRL” di Misilmeri (Pa) per la cui finalità corruttrice, ha operato il dipendente Vincenzo Baiamonte. L’appalto relativo a quest’ulteriore fatto corruttivo concerne i lavori di risanamento della sovrastruttura stradale lungo la statale 114 orientale sicula.
Un’ultima intesa corruttiva veniva siglata tra soggetti, tutti già ristretti ai domiciliari in esecuzione di precedenti misure: da un lato, i funzionari ANAS Catania, Romano in qualità di R.U.P., Contino quale direttore dei lavori e Panzica (direttore operativo) e, dall’altro, l’imprenditore Pietro Matteo Iacuzzo, rappresentante legale della “ISAP SRL” di Termini Imerese. La tangente originava dalla classica “economia” permessa all’impresa aggiudicataria del lavoro, consistita, nel caso di specie, in una minore scarificazione del tratto stradale il cui livello, però, veniva anche alzato oltre misura. La mazzetta, in denaro contante per 48.000 euro, veniva consegnata a Contino e Panzica da Iacuzzo presso l’abitazione del primo per poi essere suddivisa in tre parti, una delle quali destinata all’ingegnere Romao.
Quest’ultimo era solito ricevere la sua quota corruttiva da Contino che provvedeva a consegnarla inserendola nella “già nota” cartellina blu intercettata dai finanzieri del nucleo P.E.F. in occasione degli arresti in fragranza di reato eseguiti il 17 settembre scorso.
Il lavoro era un contratto applicativo di un accordo quadro triennale per l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione delle strade di competenza Anas nella regione siciliana stipulato nel marzo 2018 per un complessivo valore di 25 milioni di euro. in questa cornice, Iasp Srl, esercente l’attività di strade, autostrade e piste aeroportuali, rappresentata da Iacuzzo, era affidataria nel maggio 2018 con procedura d’urgenza per il necessario concomitante svolgimento del Giro d’Italia, dei lavori di riqualificazione del piano viabile lungo la strada di collegamento tra Ragalna e l’osservatorio astrofisico di Catania sull’Etna per un importo di 450 mila euro. I lavori in questione sono stati aggiudicati all’impresa palermitana con un ribasso di oltre il 35%. E, ancora, i lavori di riqualificazione del piano viabile lungo la strada provinciale 24 per un importo di 760 mila euro.
Gli ulteriori gravi fatti di corruzione ricostruiti dal gruppo di Magistrati di quest’Ufficio specializzato nei reati contro la P.A. con l’ausilio dei Finanzieri del Nucleo P.E.F. di Catania restituiscono un quadro ancor più esteso rispetto a quanto emerso in occasione dell’esecuzione delle precedenti ordinanze di custodia cautelare. Consolidato ormai da almeno un biennio è l’intreccio corruttivo che unisce pubblici ufficiali infedeli e imprenditori corruttori impegnati a concordare, da un lato, la non esecuzione dei lavori appaltati, e dall’altro, ad accelerare le procedure amministrative per il pagamento degli stessi lavori così da incamerare, quanto prima, il profitto illecito e dividerselo.