È stata riscontrata dalla polizia di Stato a Gela, nel nisseno, la presenza di 4 lavoratori assunti in nero e per altri 8 sono in corso verifiche delle loro posizioni. Gli accertamenti sono stati eseguiti a Gela, Butera, Mazzarino e Riesi.
Gli agenti del commissariato di Gela, insieme a personale dell’ispettorato territoriale del lavoro di Caltanissetta, nei giorni scorsi hanno eseguito controlli, disposti dal questore Giovanni Signer, finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro nero e per verificare una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nello scorso ottobre, nel corso del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto Cosima Di Stani, al quale avevano partecipato i vertici provinciali delle forze di polizia, i responsabili provinciali degli organi di vigilanza e controllo (ispettorato provinciale del lavoro, Inps, Inail) e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali erano state analizzate le criticità del fenomeno in provincia che vede parte lesa i lavoratori assunti in nero.
I controlli sono stati svolti in un bar di Gela, dove gli agenti hanno riscontrato la presenza di tre lavoratori assunti in nero e tenuto conto che la forza irregolare impiegata nell’esercizio superava il 20%, hanno sospeso l’attività del bar.
A Riesi in un autolavaggio è stata accertata la presenza di un lavoratore assunto in nero e sospesa l’attività. Per altri tre lavoratori sono in corso per verifiche per accettarne le posizioni. In un’attività commerciale di Mazzarino al titolare è stato chiesto di produrre la documentazione attestante la regolare assunzione di due lavoratori identificati nel corso del controllo.
In un supermercato di Butera, invece, è stato accertato che tre lavoratori, benché regolarmente assunti, eseguivano ore lavorative in esubero rispetto al contratto di lavoro, per le infrazioni accertate sono ancora in corso le verifiche finalizzate all’applicazione delle consequenziali sanzioni a cura dell’ispettorato territoriale del lavoro di Caltanissetta.
Lo sfruttamento del lavoro nero comporta sanzioni civili e amministrative pecuniarie. Utilizzare un lavoratore irregolarmente, stabilendo un rapporto lavorativo subordinato ma privo dei requisiti contributivi e legali previsti dalla legge, significa commettere una violazione. Le norme trasgredite sono quella connessa al mancato versamento dei contributi e quella connessa all’assenza di un regolare contratto. L’importo delle sanzioni varia a seconda dei giorni d’impiego in cui il dipendente ha prestato servizio.
La legge di bilancio 2019 ha previsto aumenti delle sanzioni per lavoro nero e altre violazioni delle leggi in materia a partire dal 1° gennaio 2019. Per quanto concerne le violazioni per lavoro nero, le sanzioni si differenziano in base alla durata del fatto commesso: sino a 30 giorni di lavoro effettivo in nero, la sanzione per ciascun lavoratore irregolare varia da 1.800 a 10.800 euro (3.600 euro pagamento in misura ridotta); da 31 e fino a 60 giorni di lavoro effettivo in nero, la sanzione per ciascun lavoratore irregolare varia da 3.600 a 21.600 euro (7.200 euro pagamento in misura ridotta); oltre i 60 giorni di lavoro effettivo in nero, la sanzione per ciascun lavoratore irregolare varia da 7.200 a 43.200 euro (14.400 euro pagamento in misura ridotta). Anche la sospensione dell’attività comporta sanzioni amministrative. I controlli della Polizia di Stato proseguiranno su tutto il territorio della provincia.