Ritorna di attualità il tema dello svolgimento del consiglio comunale di Scicli, nel ragusano. I consiglieri comunali di Cittadini per Scicli, Licia Mirabella e Giorgio Vindigni, hanno depositato la proposta di un ordine del giorno del civico consesso sciclitano, la proposta di un ordine del giorno per conoscere quali iniziative ha intrapreso o intende intraprendere il sindaco, su indicazione del consiglio comunale, a tutela dell’immagine della città e delle sue istituzioni democratiche.
Il consiglio comunale di Scicli era stato sciolto per mafia nel 2015. Oggi riemerge con tutti i suoi inquietanti dubbi a motivo di notizie apparse su alcuni organi di informazione circa l’apertura di un dossier alla commissione antimafia dell’Ars.
L’autorevolezza della fonte e la gravità delle questioni poste impongono a tutti il dovere della massima attenzione. Rimane il fatto che vengono sollevati dubbi sulle vicende che portarono allo scioglimento del consiglio comunale di Scicli, legate soprattutto alla questione del sistema ciclo dei rifiuti in Sicilia ed agli interessi che si muovevano attorno a quel sistema.
Di fronte ad un presidente della commissione antimafia che, certamente, non riferisce sue personali sensazioni e che pubblicamente afferma che sono sospetti gli scioglimenti di comuni che si opponevano alle discariche (oltre a Scicli, anche Siculiana) è dovere delle istituzioni locali intervenire pubblicamente per chiedere verità e chiarezza su un atto che ha cancellato la volontà popolare espressa con il voto e sospeso la democrazia in città con ricadute negative sulla stessa immagina della città.
Si aggiungono altre inchieste portate avanti dalla stampa che inseriscono un elemento altrettanto inquietante, ovvero quello dei servizi segreti deviati nell’ambito di quello che è definito il sistema Montante la cui opera, legata alle discariche di rifiuti solidi urbani in Sicilia, determinò a suo tempo lo scioglimento del civico consesso.
In questa fase – scrivono i consiglieri – è doveroso che riemerga alla memoria e all’attenzione collettiva una vicenda come questa. In città ci fu chi sostenne sino alla fine i motivi del contrasto allo scioglimento a tutela dell’onorabilità della collettività e dell’immagine della città e, quindi, la riapertura di discariche dismesse e chi invece, con disinvoltura considerò quella sciagura come un fatto ineluttabile.
Il gruppo Cittadini per Scicli ha sempre sostenuto e continua a sostenere la prima tesi in compagnia di altre forze politiche e propone al consiglio comunale l’adozione di un ordine del giorno perché sia fatta luce completa su tutte le vicende che portarono, dapprima alle accuse in sede penale nei confronti del sindaco del tempo, Franco Susino, poi rivelatasi come assolutamente infondate e, successivamente, allo scioglimento del consiglio comunale, costruito proprio su tali infondate accuse.