Palermo: secondo appuntamento con “opificia” a villa Pottino

Nuovo appuntamento sabato 9 e domenica 10 novembre a Palermo con la seconda edizione di “Opificia”, la fiera mercato dedicata all’artigianato siciliano, all’enogastronomia e al vintage.

Costruita nel 1915 su disegno dell’architetto Ernesto Armò, allievo del Basile, un gioiello della Palermo liberty ubicato in via Notarbartolo. Dalle 10.00 alle 20.00 sarà aperta al pubblico la villa per il secondo appuntamento di Opificia-eccellenze artigiane siciliane con ingresso gratuito.

La manifestazione è organizzata dall’associazione Artigianando e ospiterà trenta postazioni, con artigiani provenienti da tutta la Sicilia, dove sarà possibile trovare borse pregiate, abbigliamento, gioielli di alto livello, ceramiche artistiche dipinte a mano, prodotti artigianali in legno, cornici e oggetti realizzati con la particolare tecnica della ceroplastica. Durante la giornata sarà possibile anche acquistare prodotti gastronomici a km zero, grazie ad uno spazio dedicato ai produttori, oppure pranzare in un angolo cibo che si troverà all’interno della villa.

“Il primo appuntamento è stato un successo. Dopo varie esperienze maturate all’interno di palazzi e vie storiche di Palermo – dichiara Luca Tumminia, presidente di Artigianando e organizzatore dell’evento – ho deciso di iniziare questa nuova avventura. Questa manifestazione ha dato modo a tanti cittadini di conoscere villa Pottino, un piccolo gioiello che merita l’attenzione di tutta la cittadinanza e spero di continuare a contribuire a questo”.

Nel corso della giornata sarà possibile visitare il palazzo e ammirarne gli affreschi e i particolari tetti in legno con intarsi, grazie ad alcune visite guidate programmate e organizzate in due turni la mattina (11.00 e 12.00) e in due turni il pomeriggio (17.00 e 18.00).

Fino a pochi anni fa villa Pottino era ancora abitata da Maria Giaconia che nel ’53 aveva sposato il marchese Gaetano Pottino, ingegnere collaudatore di aerei. Nel ’73 la villa subì tre attentati dinamitardi che provocarono fortunatamente pochi danni alla struttura. Oggi, grazie alla tenacia della sua proprietaria, rappresenta l’ultimo scampolo liberty su via Notarbartolo, sfuggita al “sacco di Palermo” degli anni Sessanta.

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