Una villa con piscina a Palermo è stata confiscata al “re del calcestruzzo” di Borgetto, Benedetto Valenza. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria. Valenza è uno storico esponente della famiglia mafiosa di Borgetto e personaggio da un notevole curriculum criminale.
A Valenza è stata confiscata una villa con piscina, con area SPA e boschetto privato a Partinico da un valore totale di circa 4 milioni di euro.
Benedetto Valenza è già stato coinvolto in diversi processi di mafia. Figlio di Salvatore e nipote di Erasmo, esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Borgetto, nonché vittime di lupara bianca, il 21 aprile del 1983, in quanto “uomini d’onore” legati al gruppo del noto boss Gaetano Badalamenti.
Valenza, fin dagli anni Novanta, era considerato l’imprenditore di riferimento delle famiglie dei mafiosi Vitale e Brusca. In questo modo era riuscito a raggiungere una posizione di monopolio grazie alla protezione di Cosa nostra.
Nel luglio del 2001 era risultato destinatario di un provvedimento di confisca emesso dalla sezione misura di prevenzione del tribunale di Palermo a seguito di un’indagine da cui emerse chiaramente la sua vicinanza ai fratelli Vitale. Era riuscito comunque a reinserirsi nel settore della produzione e fornitura di calcestruzzo e conglomerati bituminosi, intestando in modo fittizio beni e società a vari prestanome e gestendo cinque impianti di calcestruzzo e una società di trasporto merci dislocati tra le province di Palermo e Trapani.
Nel 2008 si era reso responsabile di 4 delitti di intestazione fittizia di beni per i qqualiaveva riportato una condanna definitiva con sentenza della corte d’appello di Palermo il 24 settembre 2010, divenuta irrevocabile il 16 settembre 2011, nell’ambito di indagini dalle quali erano emersi il controllo esercitato dalla mafia sugli appalti pubblici nella Sicilia occidentale e l’utilizzo di cemento depotenziato per la realizzazione delle opere, allo scopo di incrementare i profitti.
Altre indagini tra il 2014 e il 2016 hanno permesso alle fiamme gialle del Gico di Palermo di eseguire il sequestro nel 2016 di una villa di circa 600 metri quadrati per complessivi 22 vani con annesso un vasto parco di 1,5 ettari comprendente numerosi altri corpi accessori nonché un garage coperto di 100 metri quadri e una piscina di dimensioni 22×11 metri.
Dalle indagini è stato possibile dimostrare che la costruzione della villa sia avvenuta tra il 1994 e il 1998, anni in cui Valenza viveva in pieno la propria illecita espansione imprenditoriale.
Per questo motivo e alla luce dell’evidente sproporzione fra redditi dichiarati e beni posseduti concomitante con le manifestazioni di pericolosità sociale del Valenza, la sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo ha ritenuto che ricorrono tutti i presupposti per disporre la confisca della villa e di tutte le sue pertinenze quantificati per un valore di circa 4 milioni di euro.