Dopo lo scandalo scoppiato a Bibbiano sul presunto sistema illecito di affidamenti dei minori strappati alle loro famiglie naturali con atti falsificati e altri escamotage, anche a Caltanissetta, su iniziativa del consigliere Oscar Aiello si inizia a parlare dello scandalo. Prendendo spunto dall’inchiesta “Angeli e demoni” il consigliere Aiello, commissario provinciale della Lega, ha presentato una mozione che verrà discussa in consiglio.
“Dallo scandalo di Bibbiano – dichiara Oscar Aiello – è emerso un quadro drammatico e preoccupante che ha spezzato famiglie, sottoposto bambini a presunte violenze e creato un business illecito di migliaia di euro.
La materia è di stretta competenza comunale – aggiunge il leghista Aiello – occorre pertanto dare informazioni e risposte immediate, così da prendere eventualmente le distanze dai citati fenomeni di presunto malaffare. Quanto successo a Bibbiano ci impone di chiarire che i controlli, in questo ambito, devono essere moltiplicati per evitare il ripetersi di tali misfatti. Risulta infatti strano che, nonostante la presenza di un elevato numero di famiglie disponibili all’affidamento e all’adozione, il fenomeno dell’affido familiare a persone single o a strutture comunitarie risulta al contrario in espansione”.
Con la mozione presentata da Aiello verrà rotto il silenzio calato sullo scandalo di Bibbiano e se verrà approvata, il consiglio impegnerà sindaco e giunta a rendere noti, con evidenza sul sito istituzionale del comune entro 30 giorni dall’approvazione della mozione: quanti sono i bambini attualmente allontanati dalla famiglia di origine e per quale motivo, la spesa sostenuta per loro negli ultimi due anni, quanti controlli gli organi di competenza comunali hanno attivato negli ultimi cinque anni, quanti sono gli affidi, a quale tipologia di affidamento extra familiare si è ricorso, specificando se si tratta di una famiglia affidataria, singola persona, comunità di tipo familiare ed istituto di assistenza pubblico o privato, nonché le modalità di scelta delle famiglie affidatarie. E, ancora, a quale tipologia di affidamento extra familiare si è ricorso per i casi dei punti precedenti, specificando se si tratta di famiglia affidataria, singola persona, comunità di tipo familiare e istituto di assistenza pubblico o privato, quanti sono i contributi economici messi a disposizione dal comune per il servizio di affido e quanto sono gli esiti positivi di rientro/riaffido del minore alla famiglia di origine.