Venerdì 18 ottobre alle 16.00 a Bagheria, nel palermitano, si terrà la terza lezione del seminario su “L’arte di abitare” organizzato da BCsicilia, dall’ordine degli architetti della provincia di Palermo e con il patrocinio del comune di Bagheria.
La conferenza “La città Europea prima e dopo l’anno 1000” sarà tenuta da Ferdinando Maurici, medievalista. L’incontro si terrà presso villa Cattolica sulla strada statale 113 a Bagheria.
La relazione sarà preceduta dalla presentazione di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale BCsicilia; Gabriella Pantalena, responsabile della formazione appcpa; Daniele Vella, assessore alla cultura del comune di Bagheria e Maria Giammarresi, presidentessa della sede di Bagheria di BCsicilia.
Agli architetti verranno accreditati, preso il CNAPPC, 3 cfu previa iscrizione online tramite la piattaforma im@teria. A tutti gli iscritti sarà rilasciato l’attestato di partecipazione al corso.
La storia della città medievale siciliana è una vicenda alquanto sui generis rispetto al resto dell’Europa occidentale ed anche della stessa penisola italiana. Occorre considerare che l’isola è in pratica la terra più anticamente e massicciamente urbanizzata dell’Occidente, grazie alla colonizzazione greca e, in Sicilia occidentale, alla presenza fenicio-punica.
Nonostante un forte ridimensionamento dell’abitato urbano antico (sparizione di Selinunte, Camarina, Gela, Megara), la rete poleografica della Sicilia medievale si impernia su città di origine antica. L’età bizantina è poco conosciuta tanto attraverso le fonti che l’archeologia. La riduzione di spazi abitati e la fortificazione delle città sembra comunque essere un fatto comune. Anche l’età islamica è poco conosciuta, eccezion fatta per la madina Siqilliyya, Palermo. Con i normanni il paesaggio urbano cambia con la costruzione di grandi cattedrali nelle civitates vescovili, di castelli, chiese e monasteri. Federico II distrugge alcune città fortificate islamiche che non saranno più ricostruite, ma ne fonda due: Gela e Augusta, ricostruendone almeno una terza, Corleone.
Con il Vespro, l’intervento urbano più significativo è l’espansione “giacomea” di Trapani con caratteristiche di città regolare che si ritrovano anche in altre più modeste fondazioni trecentesche.
Ferdinando Maurici (Palermo 1959), dopo la laurea in Lettera a Palermo ha conseguito il dottorato di ricerca in storia medievale, un diploma in archivistica, paleografia e diplomatica e all’università di Barcelona un secondo dottorato in archeologia cristiana ed un master biennale in archeologia medievale, avendo come maestro il padre dell’archeologia medievale spagnola, Manuel Riu. È quindi stato ricercatore della Alexander von Humboldt stiftung all’Università di Bamberg dove ha anche ricoperto per contratto la cattedra di archeologia medievale.
Ha insegnato per oltre 10 anni archeologia cristiana e medievale presso l’università di Bologna e presso la scuola di specializzazione in storia dell’arte della LUMSA. Per un semestre è stato inoltre docente di Storia Medievale all’Università di Palermo. I suoi interessi vertono principalmente sulla storia dell’insediamento, dell’incastellamento e della città medievali. Ha pubblicato due volumi sui castelli siciliani da età bizantina a Federico II ed ha pronto un terzo tomo sul XIV secolo. Ha edito un volume sull’urbanistica di Palermo araba ed un secondo sulla città Normanna. E’ abilitato professore associato in archeologia e in storia dell’architettura.