Questa mattina il sindaco di Caniccattì, nell’agrigentino, Ettore Di Ventura, ha scritto una lettera in cui richiede interventi urgenti per l’incendio verosimilmente doloso in contrada Calandra.
Nella missiva inviata al presidente della regione siciliana, Nello Musumeci; al prefetto di Agrigento, Dario Caputo; al presidente della commissione regionale territorio, ambiente e mobilità, Giusy Savarino; all’Arpa Sicilia, sono evidenziati “i preoccupanti incendi di rifiuti che da mesi si verificano in città e che stanno minando la salubrità ambientale con gravi conseguenze per la comunità e l’immagine di questa città”.
Questa non è la prima nota inviata dall’amministrazione comunale alle autorità competenti con cui si chiede un aiuto concreto. “Dopo l’ultimo incendio, che lo scorso 9 ottobre ha interessato il centro raccolta di contrada Calandra, già sottoposto a sequestro da parte dell’Autorità giudiziaria – dichiara il sindaco Di Ventura – appare necessaria una risposta concreta da parte delle autorità competenti affinché venga ripristinato l’ordine in questa città.
Non è possibile, né tantomeno tollerabile che a causa di fatti criminali si sia creato un fisiologico allarme sociale. Penso ai nostri figli, ai nostri padri e ai nostri nonni, a tutte le fasce più deboli della nostra comunità, ai produttori che possono vedere compromessi i loro raccolti e al danno di immagine che sta subendo il nostro territorio, col rischio che in tal modo si possa nuocere alla delicata campagna di vendita e commercializzazione dei prodotti agricoli locali.
E’ ora di dire basta – prosegue il primo cittadino – allo scempio che qualcuno vuole fare di questa città. Possiamo contrastare gli incivili che non vogliono rispettare le regole, ma da soli non possiamo contenere queste azioni criminali. Urge e necessita un serio impegno da parte di tutti: politica, forze dell’ordine, organizzazioni di categoria e tutti gli organismi preposti ala tutela della legalità.
Rivolgo un accorato e reiterato appello – conclude il sindaco – affinché le SS.LL. diano il proprio aiuto intervenendo con urgenza, ognuno per le proprie competenze, per contrastare e porre fine a questi intollerabili accadimenti che offuscano la serenità della mia comunità”.