Catania: muore bimbo dimenticato in auto

tragedia come 21 anni fa

Una vita spezzata ancora prima di comprendere cosa significhi camminare, correre, innamorarsi. Un bambino che non piangerà più, non avrà più la possibilità di crescere. La sua vita si è spezzata troppo presto, ma quella dei suoi genitori è distrutta e da oggi in poi non sarà più la stessa.

Oggi a Catania si è consumata una vera e propria tragedia. La mattina il padre del piccolo, 43 anni, dipendente amministrativo dell’università è uscito da casa per andare a portare il figlio all’asilo e poi di corsa all’università. Ma sembra che non fosse il suo tragitto abituale. E ha dimenticato di avere il figlio in auto, così si è precipitato solo al lavoro, magari era in ritardo o forse aveva delle scadenze da rispettare e lo aspettava una mole di lavoro da sbrigare.

La moglie, dopo essere andata all’asilo a prendere il figlio, lo ha chiamato per capire come mai il piccolo non si trovasse lì. Soltanto in quel momento l’uomo realizza di aver dimenticato il figlio in auto e con l’angoscia che sale, il cuore a mille, i suoi piedi volano per il corridoio e poi sull’asfalto fino ad arrivare all’auto. in quell’auto dove c’era suo figlio vivo questa stessa mattina e che in quel momento è esanime. Con il cuore in gola il padre apre l’auto e si precipita al Policlinico dove i medici non possono fare altro che constatare la morte del piccolo.

L’uomo è disperato, distrutto, piange e non riesce a spiegarsi l’accaduto. Così viene descritto l’uomo dagli investigatori che come atto dovuto, è stato indagato dalla procura di Catania per omicidio colposo.

Il bimbo sarebbe morto per il caldo soffocante all’interno dell’auto, parcheggiata per più di cinque ore sotto il sole cocente di questa fine di settembre con le temperature che hanno raggiunto i 35 gradi.

La morte del piccolo dimenticato in auto riporta alla mente una tragedia che già sconvolse Catania 21 anni fa. Le modalità sono le stesse. Una fatale distrazione di un padre che ogni giorno compie lo stesso percorso in auto per andare al lavoro. Quella volta protagonista fu un tecnico della Sgs Thompson, fabbrica di microelettronica con lo stabilimento nella zona industriale di Catania. L’uomo era precipitato nell’inferno della disperazione in un afoso pomeriggio. Era il 3 luglio del 1998 e a Catania il caldo era asfissiante con temperature che hanno superato i 40 gradi per il torrido vento di Scirocco africano.

Il bambino all’epoca aveva solo 20 mesi e il padre doveva accompagnarlo all’asilo. Ma lo ha dimenticato ed è andato dritto al lavoro magari con la testa persa in altri pensieri mentre il bambino in auto dormiva. Arrivato con largo anticipo al lavoro, aveva subito puntato all’ingresso dopo aver chiuso a chiave l’automobile. La temperatura alta non aveva dato scampo al piccolo.

 

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi