Trapani: la Divina commedia “no gravity dance”

Giovedì 29 agosto, ore 21.30, al teatro Giuseppe Di Stefano, arriva la NoGravity Dance Company. Dalla trilogia di Dante, in scena “Divina Commedia, dall’Inferno al Paradiso”, uno spettacolo mozzafiato in cui i danzatori sfidano le leggi gravitazionali in straordinarie immagini che sorgono dal buio.

Un’esperienza in cui tutto appare come in sogno, dalla portentosa porta degli inferi, architettura di corpi in mutazione perpetua, alle circonvoluzioni sussultorie dei dannati che si scuotono nell’aria, alle leggere e suadenti poesie visive del paradiso, simbolo di bellezza e armonia. Il teatro dell’incredibile per antonomasia vi invita ad un viaggio dell’anima.

Lo spettacolo è organizzato dall’Ente Luglio Musicale in collaborazione con la NoGravity Dance Company. Una creazione e regia di Emiliano Pellisari, coreografia di Mariana Porceddu. Nel cast sei danzatori acrobatici con musiche world, ethnotech e classiche.

“Divina Commedia, dall’Inferno al Paradiso – afferma il regista Pellisari – è uno spettacolo che riunisce in sé sette anni di lavoro di ricerca e tre singoli spettacoli – INFERNO, CANTICA, PARADISO – ora insieme in un continuum organico, al pari delle tre parti della Commedia Dantesca. L’Inferno, nella sua durezza, nella sua crudeltà, nei suoi racconti di dolore ed espiazione, è indagato con un linguaggio puramente corporeo, percorso sciamanico, viaggio iniziatico alla ricerca della consapevolezza liberatoria. Lo spazio di azione dei dannati è uno spazio oscuro, vuoto, costruito architettonicamente dal corpo scultureo dei danzatori, per il quale Emiliano Pellisari, autore, regista e creatore della NoGravity, è stato definito da una delle voci più importanti del teatro italiano, Vittoria Ottolenghi, architetto del corpo umano.

Le sorprendenti figure infernali si compongono come d’improvviso, frutto di coreografie originali e misteriose di Mariana Porceddu, coreografa della compagnia dal 2008, davanti agli occhi sorpresi degli spettatori. Il mondo del Purgatorio si distingue da quello infernale per la forte connotazione mistica e per la naturalezza della rappresentazione. Il passare dal giorno alla notte scandisce il ritmo del viaggio ultramondano inserendo elementi della vita umana quotidiana, si evidenzia l’aspetto psicologico del carattere personale.

Questa volta gli oggetti di scena e i costumi, coprotagonisti nelle coreografie aeree, ci parlano dei personaggi, delle loro individualità, del loro ruolo sociale, della loro rappresentazione allegorica o simbolica, delle loro aspirazioni ideali verso l’infinita luce del Paradiso. Ed è in Paradiso che Pellisari raccoglie la sua poliedrica sapienza e con la solida immaginazione di Mariana Porceddu, incarna il complesso universo filosofico e teleologico di Dante nella meravigliosa concretezza visiva dell’arte contemporanea. Kandisnki, Magritte, Dalì, Mondrian sono solo alcuni degli ispiratori di questo sogno di stupefacente bellezza, dove Pellisari ci conduce con passo certo nella sofisticatezza sonora della musica contemporanea. Ispirato al Teatro delle Meraviglie della scena rinascimentale e barocca italiana e dai linguaggi dell’arte del Novecento, sostenuto dalle attuali risorse tecnologiche, Emiliano Pellisari, autore di questa performance totale, è l’inventore di un’arte coreografica unica, al crocevia tra magia, illusione e circo.

 

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