Francesco Buzzurro, musicista siciliano, è stato definito dai lettori di Guitar player Magazine, il miglior chitarrista jazz. Domani alle 21.30 al Ninfeo di villa Fabri di Trevi presenterà il suo progetto musicale da solista “Il quinto elemento”.
Il maestro Buzzurro farà tappa, nell’ambito del tour internazionale alle porte, a Trevi al ninfeo di villa Fabri. Un’occasione importante per l’artista siciliano che salirà sul palco per presentare il suo lavoro concept “Il Quinto Elemento” che racchiude inediti con ben 12 composizioni originali per chitarra sola scritte dall’artista e dedicate ai quattro elementi della natura (fuoco, terra, aria e acqua) considerando nel contempo la musica come il quinto elemento unificante.
Ispirato dalla sua amata terra di Sicilia, l’autore ha suddiviso l’album in quattro cicli – tre brani per ciascun elemento – in cui la musica, divenuta quintessenza unificatrice grazie al suo linguaggio universale, è capace di descrivere le emozioni suscitate dall’osservazione del mondo.
“Nel comporre “Il Quinto Elemento” mi sono ispirato alla natura meravigliosa della mia terra, – spiega Francesco Buzzurro – vivo ad Agrigento, la città del filosofo Empedocle, che si cimentò con lo studio dei quattro elementi, che egli chiamò “radici”, e tanti sono i rimandi al suo pensiero. Con la mia musica ho voluto descrivere l’incanto, ma allo stesso tempo la potenza devastante, delle forze della natura”.
“Il Quinto Elemento”, prodotto da Alfredo Lo Faro e distribuito da Artist First, è stato registrato da Massimo Faggioni al Libera Music Studio di Montevecchia (Como) ed è disponibile nei negozi tradizionali e in digital download. Questa la tracklist dell’album: “Vortici”, “Dietro Un Vetro”, “Raindance”, “Fuego”, “Hypnotic”, “La Piramide Del Sole”, “La Danza Delle Ombre”, “Il Respiro Della Luna”, “Paros”, “Colmar”, “Heart Of The Emigrants”, “Homeland”. Ricco inoltre il tour di Francesco Buzzurro, con la produzione di Alfredo Lo Faro, che solcherà oltre ad alcuni palchi italiani, altri numerosi in giro per il mondo come quello di Tokyo al Blue Note, per proseguire a San Pietroburgo, a Seul ed ancora in Germania. Buzzurro appassionato di chitarra classica e jazz, definito dal Maestro Ennio Morricone “tra i più grandi al mondo perché capace di far fruire a tutti la musica colta”, è apprezzato grazie al suo approccio orchestrale alla chitarra, possiede uno stile trasversale che abbraccia il genere classico, il jazz e quello folkloristico, accompagnando chi lo ascolta in un itinerario musicale unico intorno al mondo. Per l’occasione, l’artista dichiara “La musica è l’arte dell’incontro diceva il grande poeta brasiliano Vinicius de Moraes ed io sposo in pieno questa affermazione. Nutro una passione profonda per le mie radici e la grande attrazione che esercita su di me il jazz. Esso stabilisce una miscela esplosiva che in questo caso dà vita ad un affascinante linguaggio contaminato nei generi e nello stile. Continuo così le mie performances nella seconda parte del 2019, prodigo di grandi soddisfazioni professionali, mi vedrà a settembre in Giappone al Blue Notre di Tokyo ed in Mondovisione come testimonial dei mondiali di rugby. Poi ancora in ottobre farò un tour in Russia e a novembre in Corea del sud. Ho anche in programma un ambizioso progetto solistico dedicato al grande Django Reinhardt”.
Francesco Buzzurro affianca alla passione per la musica classica una profonda ricerca nell’ambito del jazz, sviluppando presto una particolare maniera d’improvvisare. Entra nell’Orchestra Jazz Siciliana e condivide il palco con mostri sacri della musica jazz come Toots Thielemans, Diane Schurr, Arturo Sandoval, Peter Erskine, Bob Mintzer, Phil Woods, Bireli Lagréne, Francesco Cafiso. Collabora con l’Orchestra Sinfonica Siciliana e con alcuni tra i più noti artisti italiani tra cui Renzo Arbore, Lucio Dalla, Francesco Baccini, Antonella Ruggiero, Ornella Vanoni, Fabio Concato. È autore della colonna sonora di “Io Ricordo”, docu-fiction dei fratelli Muccino, e delle musiche per lo spettacolo teatrale di Gianfranco Jannuzzo “Girgenti Amore Mio”. Chitarrista di confine e fuori dagli schemi, tiene seminari unificati per i dipartimenti di chitarra classica e jazz all’University of Southern California di Los Angeles.