Continuano gli appuntamenti inseriti nel cartellone de Le notti di BCsicilia. Questa sera alle 21.00 a Trabia, nel palermitano, è in programma una visita guidata alle chiese del paese.
L’appuntamento sarà nella chiesa Maria Santissima delle grazie. La manifestazione è promossa da BCsicilia in collaborazione con l’amministrazionen comunale, la parrocchia Santa Petronilla, la Pro Loco e le confraternite locali, nonché con il patrocinio della regione siciliana.
Dopo la presentazione di Marco Lupo, parroco della chiesa di sana Petronilla; Leonardo Ortolano, sindaco di Trabia; Lorenza Abbruscato, presidentessa della Pro loco e di Alfonso Lo Cascio, presidente regionale di BCsicilia, è prevista la visita alle chiese di Trabia a partire da quella dedicata alla Madonna Santissima delle grazie. L’edificio di culto è stato costruito nella prima metà del XVII secolo come pietra di confine tra Termini Imerese e il feudo di Trabia.
All’interno della chiesa si può ammirare un crocifisso e una pala d’altare della scuola del celebre pittore Pietro Novelli che raffigura i due celesti protettori della città di Termini, San Calogero e il beato Agostino, inoltre un dipinto di autore ignoto, rinvenuta in un’antichissima cappella che rappresenta l’immagine della Vergine Maria trasportata al cielo da alcuni angeli. Si prosegue con la visita alla chiesa madre di Trabia dedicata a Santa Petronilla, voluta da Giuseppe Lanza, principe di Trabia. I lavori iniziarono nel 1790 e terminarono nel 1802. Solo nel 1870 furono abbattute le mura e costruite le due navate laterali. Nel 1885 per opera di monsignor Di Matteo fu aggiunto il grande altare in marmo bianco del coro, le cinque cappelle laterali invece risalgono al 1887. All’interno diverse opere d’arte di vari periodi, sia sculture che dipinti impreziosiscono l’edificio sacro. Viene qui custodita anche una croce in bronzo rinvenuta nel 1830, Ettore Gabrici, all’epoca del ritrovamento direttore del museo di Palermo, descrisse la croce come “un pregevole prodotto dell’industria siciliana con caratteri spiccati di arte quattrocentesca”.
Nella strada di fronte alla Matrice si trova la Cappella del Calvario edificata nel XIX secolo per volere della famiglia Lanza. Essa è posta sulla sommità di una roccia arenaria e nonostante il cambiamento del paese ancora oggi si possono scorgere dei resti di questa roccia attorno alla cappella, chiamati “vausa”. Alle spalle della cappella si trova una grande croce di ferro con tre luci alle estremità per simboleggiare la trinità. La cappella viene utilizzata tutt’oggi dai fedeli. Durante il mese di maggio si recita il santo rosario, per la settimana del sacramento viene allestito come da tradizione “l’altarinu”, infine per la settimana santa è proprio in prossimità del calvario che avviene l’incontro del simulacro di Gesù Cristo e della Vergine Addolorata.
Si percorre poi il corso principale dove sorge la Chiesa del SS. Sacramento, commissionata durante la prima metà del Settecento da don Ignazio Lanza, Deputato del Regno e Capitano di Giustizia nonché Pretore di Palermo, a seguito di un incremento demografico della popolazione trabiese. L’edificio religioso, secondo lo schema delle altre chiese trabiesi, si presenta con una facciata semplice allineando il portone, l’edicola, e il rosone, una semplicità che si riflette anche all’interno ad eccezione dello sfarzoso tabernacolo.
La chiesa successivamente fu dedicata al S.S. Crocifisso patrono della Città. La visita si concluderà con la chiesa di Sant’Oliva, la prima costruita all’interno del borgo per volere della famiglia Lanza. Essa è caratterizzata da una struttura ad aula, con un interessante altare proveniente dalla chiesa del castello. Conservate due splendide opere: la prima è il martirio di Santo Stefano che sembrerebbe stilisticamente legata alla scuola di Pietro Novelli, la seconda è una Madonna con Bambino realizzata secondo stilemi fiamminghi o derivanti dalla cultura Antonellesca.