San Marco d’Alunzio (Me): emozioni e suspense con Sorelle di sangue

Pubblico colto quello presente il 9 agosto per Sorelle di Sangue nella splendida location di piazza Castello di S. Marco d’Alunzio, nel messinese che ha fornito una scenografia naturale e suggestiva, amplificata da luci multicolori e suoni.

Per circa cinquanta minuti, l’unica attrice in scena, Donatella Castrovinci, ha catturato i presenti in un crescendo di emozioni e di suspense.

L’opera teatrale, ma soprattutto l’interpretazione razionale e realistica, ha saputo coinvolgere e rendere partecipe il pubblico che, rapito da un testo, pur in assenza di un andamento narrativo, ha trattenuto il fiato e coinvolto, rendendolo partecipe della Storia.

La bellezza del testo, di cui è autrice Elisabetta Pozzi tratto dalla drammaturgia di Ritsos, Hofmannstahl, Eschilo e Sofocle, si presta a una moderna  e contemporanea interpretazione. Il destino dell’Uomo sapiente è, e sempre sarà, avvolto dalla tragica presa di coscienza di vivere in una profonda solitudine e incomprensione.

L’Uomo-pensatore riconosce i limiti umani, la flebile essenza del vivere, fotografata anche in pochi versi dall’ermetico Quasimodo: “ Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.” A nulla vale le sue urla disperate per risvegliare le coscienze, per indurli ad  agire.

E intanto …. gli anni sono passati e Crisotemi (che rappresenta l’Umanità) non se n’è accorta, vivendo sempre nell’ombra con “un sorriso  tranquillo è appeso dentro di noi, come appendiamo in una stanza nuda un quadro….” E ancora: “restiamo soli con invisibili travagli, in invisibili guerre con invisibili nemici e, al tempo stesso, con una folla di alleati, invisibili anch’essi, come la luna del vecchio giardino, come il pesce rosso e perfino il gatto”.

Le parole, per chi le vuol sentire,  e soprattutto, per chi le vuol capire, colpiscono come frecce “che scoccano veloce” e ti obbligano a “pensare”, se sei capace di pensare…

Le musiche di Daniele D’Angelo imprimono alla parola, con suggestioni elettroniche alternate da composizioni musicali con l’utilizzo di violoncello, pianoforte ed orchestra, anche il potere di mostrare la propria ombra,  per penetrare con più profondità nell’anima dove abbarbicarsi in attesa del risveglio.

La Castrovinci, uscita dalla scena è stata attesa dai molti presenti che si sono complimentati e ringraziato per le suggestive vibrazioni che hanno ricevuto, unico e prezioso dono che un’artista possa ricevere a gratificazione del faticoso e impegnativo lavoro che coinvolge corpo e mente.

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