Truffavano anziani. Li hanno scoperti gli agenti della polizia di Stato a Patti, nel messinese. Quattro persone sono state raggiunte da misura cautelare dell’obbligo di dimora.
Gli agenti, in collaborazione con i colleghi del commissariato di Vasto Arenaccia di Napoli, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di domra emesso dal gip d iPatti, Andrea La Spada. I quattro soggetti facevano parte di una banda dedita a truffe ai danni di anziani.
Gli indagati sono: Vincenzo De Martino, napoletano di 44 anni; Antonio De Martino, anche lui napoletano, 69 anni, padre di Vincenzo; Rocco Bracale, napoletano di 54 anni e Nicola De Martino, napoletano di 34 anni.
I quattro sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe ai danni di anziani compiute tra Patti, Villafranca, Milazzo e Messina a luglio dello scorso anno per un ammontare complessivo di circa 15 mila euro.
Gli indagati mettevano in atto lo stesso schema tipico, preciso e preordinato. Assumevano ruoli diversi intercambiabili tra loro: centralinista, palo, finto avvocato e altri agenti. I quattro contattavano la vittima via telefono e si presentavano come avvocato, ufficiale di polizia giudiziaria e dicevano falsamente che un parente era stato arrestato dalle forze dell’ordine per aver provocato un incidente stradale. Per questo era necessario il pagamento di una determinata cifra per il suo rilascio. I truffatori, una volta carpita la fiducia della vittima, si presentavano da questa per riscuotere le somme richieste a titolo di cauzione per ottenere la scarcerazione del familiare, conseguendo un ingiusto profitto con pari danno per le vittime.
Le indagini erano state avviate nell’estate del 2018 quando a Patti un’anziana è stata raggiunta da una telefonata di un uomo che si presentava come avvocato informandola che il proprio figlio, rimasto coinvolto in un incidente stradale, è stato trattenuto in caserma dalle forze dell’ordine. L’anziana è stata invitata a versare circ a700 euro in contanti o in alternativa con oro che custodiva in casa.
L’individuazione dei responsabili delle truffe, in considerazione della interscambiabilità dei ruoli, insieme alla vulnerabilità delle vittime, in linea di massima venivano colpiti anziani talvolta con disabilità. Quanto è emerso dall’analisi dei tabulati telefonici è stato ampiamente riscontrato dall’acquisizione delle immagini registrate del sistema di videosorveglianza di esercizi siti nei pressi dell’abitazione di una delle vittime, dove emerge l’arrivo sul posto di tre uomini a bordo di un’auto, risultata poi essere stata noleggiata e rimasta nella disponibilità degli indagati. Le conformazioni fisiche di uno degli occupanti sono state individuate in uno degli autori oggi raggiunto dalla misura cautelare.
La polizia consiglia agli anziani di non aprire la porta di casa a persone anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Nessun ente manda a casa personale per il pagamento delle bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false date erroneamente. La polizia, inoltre, invita tutti a non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i soldi o il libretto della pensione. Si raccomanda inoltre prudenza quando si prelevano contanti agli uffici bancomat. Al telefono, invece, si consiglia di diffidare chi si millanta appartenente a forze di polizia, chi dice di essere avvocato o di far parte di altre categorie professionali e anticipa una visita a casa per ricevere denaro o oggetti preziosi per risolvere problemi di familiari e congiunti.