È andato in escandescenza mentre stava per essere sottoposto ad un controllo della polizia di stato e ha iniziato a inveire contro i poliziotti per poi sferrare loro calci e pugni. È successo a Comiso, nel ragusano, dove gli agenti hanno arrestato un giovane di 24 anni residente a Comiso, F.V.
I fatti si sono verificati intorno alle 23.00 nei pressi dell’abitazione del giovane, già noto alle forze dell’ordine. Qui gli agenti, insospettiti dalla presenza di un gruppo di persone intente a parlare nei pressi della casa del giovane, hanno rallentato la marcia per verificare cosa stesse accadendo.
L’uomo, avvicinatosi all’auto di servizio, con fare minaccioso ed in evidente stato di alterazione probabilmente per aver bevuto troppo, ha iniziato ad inveire contro i poliziotti gridando loro che se ne sarebbero dovuti andare per non tornare più. Dalle parole ai fatti è trascorso poco tempo. Il giovane ha infatti rivolto la propria ira nei confronti degli agenti a cui ha sferrato calci e pugni.
Non pago, con gran foga, ha colpito a calci, pugni e spallate una ringhiera in metallo pe scardinarla ed utilizzarla contro i poliziotti. Intento in cui è riuscito. Sul posto è giunta un’altra pattuglia del commissariato di Vittoria. Il giovane continuava a minacciare e strattonare anche la moglie, noncurante della presenza del figlio minore. A nulla sono valsi i tentativi di portarlo alla ragione. anzi, ogni tentativo di portarlo alla calma sembrava rinfocolare la rabbia del giovane. Finalmente gli agenti sono riusciti, con sforzo, a bloccare il giovane e condurlo negli uffici di polizia. Durante il tragitto nella volante e anche all’interno del commissariato l’arrestato ha proseguito nella sua condotta violenta e minatoria e ha iniziato anche ad auto lesionarsi.
A causa dei colpi subiti, due degli agenti intervenuti hanno riportato lesioni giudicate guaribili, rispettivamente, in 5 e 7 giorni. L’uomo è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e condotto nel carcere di Ragusa dove resterà a disposizione dell’Autorità giudiziaria.