E’ stato salutato con applausi e consensi unanimi, ieri sera, il ritorno, sul palco del Teatro Antico di Taormina, di Cavalleria Rusticana e Pagliacci, tradizionale dittico verista su musiche di Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo. E proprio a quest’ultimo compositore è stata dedicata questa produzione, nel centenario della sua scomparsa.
Dopo il successo de La Traviata, il Mythos Opera Festival, con la direzione artistica di Nino Strano, incassa quindi un altro importante risultato nella perla dello Jonio. Passione, tradimento, gelosia, che sfociano nel delitto d’onore, sono i sentimenti dominanti nelle due opere, dirette dal regista Roberto Cresca. “Sono molto soddisfatto – commenta Cresca – Ho voluto presentare questo dittico verista con un unico filo conduttore, come se fosse un’unica storia. Per questo in Pagliacci ho voluto inserire la scena del funerale di Turiddu.
Questo unico filo conduttore ha di fatto consentito al pubblico di immergersi totalmente in queste due vicende molto forti, piene di passione. Anche la scelta delle scene è stata ben precisa, con l’ambientazione in una piazza di un non ben identificato paese del sud Italia. Sono contento – prosegue il regista – che il pubblico abbia gradito molto e che tutti abbiano capito le mie scelte registiche con i due intermezzi, quello di Cavalleria Rusticana con il sogno di Santuzza e quello di Pagliacci con il funerale”.
Per Roberto Cresca è stato anche il giorno del debutto nel ruolo del protagonista di Pagliacci, Canio. “E’ stato davvero emozionante e appagante – spiega – perché mi sono trovato molto a mio agio in questo ruolo che, secondo me, mette in luce tutte le potenzialità del mio essere artista, sia dal punto di vista vocale che interpretativo”.
Applausi anche per gli altri interpreti sulla scena: Cristina Santi (Santuzza), Gianluca Sciarpelletti (Turiddu), Eugenia Babich (Mamma Lucia), Karina Demurova (Lola) e Carmine Monaco D’Ambrosia (Alfio) in Cavalleria Rusticana; Maria Addolorata Mondella (Nedda), Roberto Cresca (Canio), Federico Parisi (Beppe), Alessio Quaresima Escobar (Tonio) e Salvo Di Salvo (Silvio) in Pagliacci. Sul podio, a dirigere l’Orchestra Filarmonica della Sicilia, il maestro Francesco Di Mauro a cui sono stati rivolti entusiastici applausi. In scena anche il Coro lirico mediterraneo ed il Coro di voci bianche ‘Giacomo Puccini’, diretti rispettivamente da Alessandra Pipitone e Claudio Corsaro e presieduti da Nuccio Anselmo. I costumi sono stati realizzati da Angela Chezzi. Grande successo ha riscosso anche l’ouverture in moda, realizzata dai giovani e talentuosi stilisti allievi di Liliana Nigro, docente di Storia del costume per lo spettacolo. Sono stati 70 gli abiti, vere e proprie opere d’arte dedicate alla sicilianità, che hanno sfilato davanti al pubblico del Teatro Antico, accolti da scroscianti e calorosi applausi.
“Abbiamo cercato di rendere con gli abiti ciò che con la musica fanno gli orchestrali e cioè abbiamo cercato di sostituire il pentagramma con i tessuti, i colori, le pietre dure, le acconciature – spiega Liliana Nigro – E’ stato un omaggio alla Sicilia ed a Franco Zeffirelli. Questi 70 abiti hanno portato in scena tutto quello che noi abbiamo tradotto dalle note musicali e dall’ambientazione storica e sociale delle due opere. Gli abiti erano vari. C’erano quelli con le connotazioni specifiche della sicilianità, per esempio l’abito con le pale di fichi d’india, ma anche quelli che citavano i costumi di grandi artisti come Piero e Bruno Tosi”. Il 7 agosto il dittico Cavalleria Rusticana e Pagliacci tornerà in scena, in replica, al Teatro di Verdura di Palermo.