Ragusa: maltrattavano anziani, 3 donne in manette

Tre donne sono state arrestate a Ragusa per maltrattamenti ai danni di anziani ospiti di una casa di riposo del centro siciliano. La procura della repubblica di Ragusa ha chiesto e ottenuto la misura cautelare nei confronti delle indagate.

A seguito di una segnalazione, la polizia di Stato ha installato telecamere e microspie per registrare le violenze fisiche e psicologiche ai danni dei poveri anziani.

Gli ospiti chiedevano aiuto per ore prima di ricevere assistenza. Soprusi e dispetti per umiliare gli ospiti della casa di riposo. Le manette sono scattate ai polsi di L.D., 41 anni; M.A.R., 63 anni e F.D., 31 anni per maltrattamenti ai danni di anziani.

La segnalazione era giunta qualche mese fa in quanto erano stati notati dei comportamenti non corrispondenti all’obbligo di assistenza a favore di anziani nella casa di riposo. Alcuni malati venivano sentiti urlare e poi si sono recati negli uffici della squadra mobile trovando immediatamente chi li ascoltava.

Gli elementi iniziali erano pochi ma sufficienti a far partire l’indagine della sezione reati contro la persona della squadra mobile. Mesi di appostamenti, controlli, osservazione, hanno permesso di raccogliere inequivocabili fonti di prova a carico di tre assistenti sanitarie.

Nessun motivo per il loro comportamento. Le tre arrestate spintonavano, insultavano, umiliavano ogni giorno gli anziani, anziché prendersi cura di loro. In più occasioni gli ospiti chiedevano aiuto per tutta la notte senza ricevere assistenza. Una donna anziana malata di Alzheimer voleva solo andare in bagno e per risposta l’indomani mattina veniva insultata per aver disturbato il sonno di chi doveva assisterle ed era pagato per farlo.

Due delle indagate, commentando tra loro la notte appena trascorsa auguravano la morte alla donna perché dava loro fastidio. Ogni giorno gli anziani si sentivano rivolgere frasi ingiuriose del tipo: “testa di m…, animale, capra, mi fai schifo, puzzi come una bestia, sei pazza, scema, incrasciata”. Non mancavano le minacce come: “camabiati o ti prendo a legnate, se on ti lavi ti prendo a schiaffi, muoviti che mi fai schifo o ti do uno schiaffo, io ti ammazzo”.

Insieme agli insulti vierano violenze, schiaffi, spinte, strattona menti, umiliazioni, addirittura una delle indagate si sdraiava sopra un’ospite delle strutture per non farla alzare. Eppure quegli anziani erano solo malati, alcuni anche di Alzheimer, pertando non capivano cosa facessero, erano come dei bambini.

Tutti i comportamenti inumani sono stati tutti videoregistrati e la procura di Ragusa ha richiesto l’applicazione della misura cautelare a carico delle indagate.

Ieri mattina, non appena il giudice ha disposto la restrizione della libertà personale, le donne e gli uomini della squadra mobile sono andati a casa delle indagate e poi sul luogo di lavoro. alle 05.00 del mattino le tre indagate erano già insieme ai poliziotti che le hanno condotto negli uffici della squadra mobile dove la scientifica ha effettuato il foto segnalamento.

Dopo le notifiche dei provvedimenti a loro carico, due delle indagate sono state sottoposte agli arresti domiciliari e la terza è stata sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in questura e tutte le mattine dovrà andare a firmare negli uffici della questura.

 

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