Il Tar di Catania ha rinviato al 24 ottobre prossimo la decisione in merito al ricorso presentato dall’ex sindaco Carmelo Rizzo Nervo, assistito dall’avvocato Mario Caldarera, per chiedere l’annullamento delle elezioni dello scorso 28 aprile.
Il Tribunale amministrativo regionale di Catania, sezione quarta, presidente Giovanni Iannini, consigliere Francesco Bruno e primo referendario Gustavo Giovanni Rosario Cumin, ha ordinato al prefetto di Messina o a un funzionario designato allo scopo, con un apposito provvedimento, di “eseguire gli incombenti istruttori secondo le modalità e nei termini in motivazione indicati”. Ogni altra decisione, nel merito e sulle spese, è stata rinviata all’udienza del prossimo 24 ottobre.
Secondo la tesi dell’avvocato Caldarera, che ha presentato il ricorso il 30 maggio scorso, le elezioni amministrative, vinte da Emanuele Galati Sardo del movimento Uniti per cambiare Tortorici con uno scarto di soli 24 voti, non sarebbero valide. Secondo Rizzo Nervo, infatti, ci sarebbero state discordanze tra il numero corrispondente alla differenza tra le schede autenticate e il numero dei votanti in due sezioni: la 3 e la 11.
Il Tar adesso ha disposto adesso che il verificatore acquisisca soltanto la busta numero tre della sezione 3, quella contenente le schede vidimate ma non utilizzate per la votazione. Il verificatore dovrà consegnare al Tar il verbale delle operazioni entro 60 giorni.
Il Tar di Catania ha inoltre discusso in merito ad un secondo ricorso, presentato dal candidato a sindaco sconfitto, Antonio Paterniti Mastrazzo, giudicato però improcedibile.
“Il Tar – sottolinea l’amministrazione Galati Sardo – nella sentenza ha anche condannato Paterniti alla refusione delle spese di lite nei confronti dei contro interessati, liquidandole distintamente nell’importo di 3.000 euro nei confronti di Carmela Paterniti Martello, Carmelo Trusso Cafarello e Emanuele Galati Sardo e 2.500 euro nei confronti di Lucia Foti Randazzese e Alessio Tilenni Scaglione, oltre agli accessori di legge. Il Tar – conclude l’attuale amministrazione – ha disposto anche la trasmissione del fascicolo alla procura della Repubblica presso il tribunale di Messina”.