Una rete di spacciatori di droga è stata sgominata a Falcone, nel messinese, dai carabinieri della compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto. Tredici le persone arrestate, una è andata in carcere, 10 ai domiciliari e 2 all’obbligo di dimora.
Il provvedimento restrittivo scaturisce da un’attività di indagine, sviluppata sin dal giugno 2016 dalla stazione carabinieri di Falcone, coordinata dal sostituto procuratore della repubblica, Giorgia Orlando, i cui esiti hanno consentito di documentare l’operatività di alcuni soggetti dediti all’approvvigionamento e spaccio di droga, con base nel comune di Falcone.
Attraverso una rete di spacciatori, anche minorenni, riuscivano a rifornire i diversi acquirenti presenti in Falcone e nei comuni limitrofi.
Le investigazioni hanno svelato come i soggetti siano riusciti ad assicurarsi illeciti profitti attraverso la vendita di stupefacente, avendo, come centro nevralgico di spaccio, un’attività commerciale di Falcone. Gli indagati si avvalevano della forza intimidatrice e della violenza sia per ottenere il pagamento delle partite di droga vendute che per garantirsi l’impunità attraverso la reticenza degli acquirenti quando questi venivano controllati dai carabinieri.
Le indagini sono state avviate dopo un sopralluogo presso il mercato florovivaistico, immobile in disuso del comune di Falcone, svolto dai carabinieri della locale stazione che avevano trovato tre piante di cannabis indica e raccolto elementi univocamente convergenti che permettevano di ricondurre la coltivazione ad uno degli arrestati, Salvatore Isgrò. Era stato lui ad avviare un’intensa attività di commercio di droga di vario genere tra cocaina, hashish e marijuana, utilizzando come base operativa il proprio negozio, una macelleria a Falcone.
L’attività commerciale era utilizzata anche come paravento per ricevere i clienti, concordare le cessioni di droga, i prezzi ,le quantità e qualità, in modo da non destare sospetti. I carabinieri hanno avviato un’attività di video sorveglianza del locale frequentato da soggetti noti alle forze dell’ordine come assuntori di droga e con precedenti per reati in materia di spaccio di droga.
I movimenti registrati apparivano spesso anomali e non propriamente collegati alla vendita di carne. Alcuni frequentatori del negozio parcheggiavano il veicolo su cui viaggiavano, entravano in macelleria con circospezione e uscivano poco dopo senza alcuna busta per alimenti o tenendo in mano uno dei sacchetti che contenevano però droga di varia natura. Dall’inchiesta è emerso che gli indagati avevano cercato di ostacolare i controlli dei carabinieri danneggiando una delle telecamere di video sorveglianza installate e si sono adoperati per dotarsi di sistemi in grado di captare la presenza di eventuali microspie all’interno del negozio.
Gli indagati riuscivano ad interloquire contemporaneamente con diversi fornitori della provincia peloritana dimostrando una grande capacità economica nel pagamento delle partite acquistate e una capillare abilità nella distribuzione al dettaglio della stessa sia nel comune di Falcone che ne comuni limitrofi, anche ad acquirenti di minore età.
Isgrò, inoltre, come riscontrato dalle indagini, ricollocava monili in oro ed altri preziosi, provento di furto, sul mercato legale, grazie alla complicità di un gioielliere per finanziare ulteriormente le proprie attività illecite.
Le indagini hanno dimostrato che il sodalizio era pericoloso in quanto fra gli acquirenti c’erano anche dei minorenni. Uno degli indagati, Mario Gitto, in concorso con il minorenne, in diverse occasioni cedeva droga a diversi acquirenti. Marco Schepis, invece, in concorso con minorenne, cedeva sostanze stupefacenti a diversi minorenni.
Nel corso delle indagini sono state arrestate tre persone in flagranza di reato, sono stati sequestrati hashish, marijuana, cocaina e 2.500 euro in contanti oltre che sono stati segnalati diversi acquirenti di sostanze psicotrope diverse.
I provvedimenti hanno raggiunto: Salvatore Isgrò, 52 anni, di Merì, che andrà in carcere. Domiciliari, invece, per Mario Gitto, 45 anni; Filippo La Macchia, 42 anni; Marco Schepis, 27 anni, già detenuto per altra causa; Angela Scarpaci, 51 anni, tutti di Falcone; Tommaso Pantè, 49 anni di Gualtieri Sicaminò; Antonino Currò, 46 anni di Spadafora; Massimo Cuttone, 24 anni di Falcone; Vito Imbesi, 60 anni di Terme Vigliatore; Giovanni Cutè, 34enne di Messina; Antonino Natale Cutè 42enne di Messina; Giovanni Di Bartola ,66 anni di Barcellona Pozzo di Gotto. Per quest’ultimo è stato disposto l’obbligo di dimora, così come per Carmelo Recupero, 47 anni di Barcellona Pozzo di Gotto.