Catania rischia la desertificazione demografica, economica e sociale

“Una città sempre più povera, dove i fenomeni della desertificazione demografica e produttiva sono ormai parte integrante del paesaggio urbano, che assiste inerme all’abbandono forzato di tanti giovani, costretti ad andare all’estero alla ricerca di un futuro occupazionale meno incerto: questa è Catania, in preda a una crisi che appare ormai irreversibile”: è la denuncia del segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Armando Algozzino che, attraverso la pagina facebook del sindacato, esprime forte preoccupazione per la situazione socio – economica in atto.

“Comparti di fondamentale importanza quali l’edilizia – afferma l’esponente della Uil – sono fermi e centinaia di aziende, sia nel tessuto urbano che in provincia, chiudono i battenti o trasferiscono altrove le proprie attività: la parola d’ordine è diventata licenziare e non vi è nessuno che metta in atto un’inversione di tendenza, a partire dalla politica e dai vari governi che, semmai, hanno contribuito al progressivo impoverimento dei dipendenti pubblici con rinnovi di contratto “fantasma” o accorpando Enti e aziende con il pretesto dei tagli alla spesa”.

Proprio sul futuro della pubblica amministrazione, si concentrano le principali  preoccupazioni del segretario generale della UILPA di Catania, che sottolinea l’esiguità di personale in molti uffici, presagendo un futuro prossimo tutt’altro che roseo.

“A partire da settembre   avverte Algozzino   la situazione, già drammatica, peggiorerà ulteriormente a causa di quota cento : i carichi di lavoro saranno così gravosi che il personale in servizio negli uffici pubblici non sarà in grado di smaltirli, con gravi conseguenze che si riverberanno sugli utenti”.

Il segretario punta il dito anche contro l’inarrestabile diffusione dell’indigenza : da un lato, la scomparsa del cosiddetto ceto medio e, dall’altra, la presenza dei cosiddetti “nuovi poveri” che un tempo vivevano un’esistenza decorosa.

“ Da qualche anno la città è invasa dai senza tetto – accusa Algozzino – a testimonianza di come, sia la povertà relativa che quella assoluta siano in crescita: occorre individuare misure di contrasto al rischio di marginalità che ne deriva ma le organizzazioni sindacali, ultimo baluardo per i cittadini, non possono, da sole, risolvere i disagi in atto, per quanto esse rappresentino la parte sociale più vicina ai bisogni dei cittadini e alle istanze dei lavoratori”.

“Per queste ragioni – conclude – è necessario, senza remore, programmare azioni di lotta e protesta quali scioperi e manifestazioni che diano una scossa alla classe dirigente e alla politica: diversamente, tra qualche anno Catania sarà una città fantasma come già accaduto ad altre realtà del Mezzogiorno”.

“La UILPA di Catania  – conclude  –   chiede concorsi pubblici e assunzioni per ridare ossigeno all’occupazione e all’economia locali e arrestare il trend negativo della desertificazione, anche demografica, già in atto”.

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