Staffetta teatrale questa sera nel nome della luna alle Orestiadi 2019 a Gibellina, nel trapanese. Per l’inaugurazione tutta siciliana della manifestazione ci saranno Luigi Lo cascio, Gaia Insenga, Salvo Arena e Roy Paci.
Questa sera al via una staffetta teatrale, dal tramonto fino alla notte per “storie dell’altro mondo, notte di racconti, miti, favole e allunaggi”. La novella di Pirandello “Ciaula scopre la luna” sarà letta da Luigi Lo Cascio.
Tutto il festival fa riferimento alla luna, alla sua luce e al suo mistero e non solo con Ciaula che, nel buio della notte, viene sorpreso dall’astro dell’amore, ma con “Guardia alla luna” di Massimo Bontempelli con Gaia Insenga e “Notte tempo, casa per casa” di Vincenzo Consolo con Salvo Arena.
Al tramonto il concerto con Alessandro Librio e Lelio Giannetto. Il direttore artistico Alfio Scuderi pone l’accento sulla linea guida di quest’anno: “abbiamo voluto un teatro di narrazione, le grandi storie, da quelle antiche a quelle contemporanee – commenta – quelle storie che costituiscono la nostra memoria come “Mistero Buffo” che già nel ’69 Dario Fo portò tra le baracche di Gibellina, subito dopo il terremoto, oggi torna in scena con Ugo Dighero.
Oppure storie antichissime che riprendono vita nella riscrittura di artisti come Marco Paolini che chiuderà il festival con “Il calzolaio di Ulisse” al creto di Burri. Della nostra storia artistica fa parte “Palermo Palermo” di Pina Bausch che torna in scena dopo 30 anni, che ha segnato la vita teatrale della nostra città”.
Grande spazio per gli artisti siciliani e il 6 luglio è la volta di Roy Paci che, in prima nazionale, porta in scena “Carapace”, la storia autobiografica di un bambino che viene salvato dalla musica, si innamora della tromba e finalmente a 9 anni riesce a suonare ad un funerale.
“Carapace – spiega Roy Paci – è il guscio che protegge certi animali, una corazza che anch’io col passare del tempo ho dovuto costruirmi per proteggermi. Sono cresciuto ad Augusta, l’amore per la musica, per le bande è stata per molti anni la mia unica risorsa, è un territorio che parla di morte e quando 1000 bambini all’anno nascono malformati, è vivere al cospetto della morte. Ecco, nello spettacolo racconto tutto questo”.
Domenica 7 luglio, poi, appuntamento con “Il mio nome è Caino” di Claudio Fava con Ninni Bruschetta. Si tratta di un racconto di fantasia e realtà di un testimone diretto e anche vittima della furibonda guerra di mafia siciliana.