Le porte del carcere Pagliarelli di Palermo si aprono per ospitare la fondazione the Brass Group che celebrerà nel carcere la festa della musica.
Appuntamento il 21 giugno alle 17.30 al teatro del carcere Pagliarelli. Sarà l’inizio di una collaborazione tra la fondazione e la casa circondariale Pagliarelli che proprio in occasione dell’evento sigleranno un protocollo d’intesa finalizzato alla diffusione della cultura musicale all’istituto penitenziario.
Una “Festa della musica” da vivere in carcere, quello del Pagliarelli, per regalare a tutti i presenti un sorriso, un momento di gioia grazie alla musica jazz. Questo è lo scopo che il Brass si prefigge: aiutare i bisognosi, spontandosi dalle proprie sedi e dai propri palchi usuali, per dedicarsi un’intera giornata a chi invece vive nella tristezza e nella solitudine. Regalare un momento di gioia e di jazz, regalare suoni spensierati e pieni di entusiasmo assieme alla neonata Brass youth jazz orchestra.
Dopo il brillante e applaudito eserdio dello scorso mese, infatti, segnato dall’omaggio all’epopea della Swing Era e dei classici immortali che ne hanno costituito l’esaltante colonna sonora, Brass youth jazz orchestra torna ad esibirsi stavolta nel teatro del carcere palermitano Pagliarelli, quando tutti gli enti pubblici e privati saliranno sui vari palchi di luoghi comuni, il Brass sceglie un luogo particolare dove poter fare echeggiare suoni, i propri suoni.
Venerdì alle 17.30 il teatro del carcere Pagliarelli ospiterà il programma impegnativo “Fire latin jazz”, il concerto proposto che fin dal titolo rende esplicito l’infuocato clima in cui si cimenterà la formazione giovanile della Fondazione, diretta anche questa volta dall’esperta bacchetta del maestro Domenico Riina, anche resident conductor dell’orchestra jazz siciliana e con ospite speciale Silvio Barbàra e la sua svettante tromba. Tra i “professionisti” presenti anche il percussionista della OJS Sergio “Guna” Cammalleri.
Da Tito Puente a Dizzy Gillespie, passando per Chano Pozo e Arturo Sandoval, il repertorio vocale e strumentale preparato dall’orchestra affresca la storia lussureggiante del grande jazz che si tuffa nei torridi ritmi sudamericani, nelle danze afro-caraibiche più frenetiche, nelle languide melodie latine ed in quelle scintillanti sonorità che rendono assolutamente unico ed irresistibile questo particolare linguaggio. Il programma comprende capolavori ormai consegnati alla storia come “Manteca”, “Night in Tunisia” e “Groovin’ high” di Dizzy Gillespie, alfiere del bebop ma anche pioniere della fusione tra bebop e forme afrocubane, “Marianela”, “Mam-Bop”, “Closely dancing” e “A mis abuelos” del cubano Arturo Sandoval, tra le massime espressioni del latin jazz attuale, temi popolari sudamericani come “Bésame mucho”, “Manhã de Carnaval” e “Sway” (titolo inglese della canzone messicana “Quién será?”), qualche classico statunitense (“Johnny one note” e “Papa loves mambo”), un brano originale composto dai siciliani Francesco Buzzurro e Domenico Riina (“Viento caliente”) ed una chicca assoluta quale “Oye como va” di Tito Puente, brano portato a successo planetario da Carlos Santana che ne inserì una versione memorabile nell’album “Abraxas” del 1970.
Particolare cura è stata posta nell’adozione degli arrangiamenti, alcuni scaturiti da penne leggendarie quali Bob Mintzer, Arturo Sandoval, Maynard Ferguson, Duško Gojković e Slide Hampton, altri originali composti da Ignazio Garsia, Ninni Pedone e Domenico Riina.
Per una big band di così recente formazione e costituita da musicisti assai giovani (l’età è compresa tra i 13 ed i 27 anni) il programma da affrontare è tanto stimolante quanto impegnativo ma i coaches che hanno preparato le varie sezioni orchestrali (Ninni Pedone, Vito Giordano, Salvo Pizzo e Faro Riina) hanno saputo rodare adeguatamente la compagine nel corso delle lunghe ed estenuanti prove effettuate.
“Siamo felici di dedicare un concerto proprio durante la Festa della musica ai meno fortunati. La nostra è stata una scelta oculata – dichiara Domenico Riina – ma allo stesso tempo fatta col cuore e meglio non poteva essere che scegliere la grammatica del latin jazz per questa occasione veramente speciale”. La Brass Youth Jazz Orchestra è uno dei progetti più ambiziosi ma anche più qualificanti tra quelli che la fondazione The Brass Group ha perseguito nell’arco di una storia che ormai tende al mezzo secolo. Dell’ampia formazione (circa quaranta elementi) fanno parte i migliori talenti musicali provenienti da ogni angolo della Sicilia e scelti attraverso un bando pubblico e meticolose selezioni.