Quest’anno fra gli spettatori di Elena al teatro greco di Siracusa, ci sono anche i migranti dello Sprar di Vizzini e Caltagirone, nel catanese. Le tragedie sono diventate ormai un simbolo della cultura classica nonché punto di incontro tra i cultori e non delle cosiddette tragedie e commedie greche.
L’idea di coinvolgere i migranti ospiti delle strutture Sprar dei progetti Vizzini ordinari (Vizzini, Mineo, Grammichele, Raddusa e San Cono) e Caltagirone ordinari, gestiti dalla Cooperativa San Francesco s.c.s., nasce in seno ai corsi di alfabetizzazione italiana, proprio per coinvolgere gli ospiti delle strutture e far conoscere loro la cultura storica dei nostri territori.
Il progetto didattico ha avuto l’avvio nel corso delle lezioni di italiano all’interno delle quali è stata spiegata la cultura greca nei diversi aspetti, in seguito si è entrato in merito alle tragedie greche e nello specifico a quella che sarebbe stata vista in scena. Il fulcro e la conclusione di tale attività ha visto la presenza nella splendida cornice del teatro greco di 30 migranti, accompagnati dagli educatori e insegnanti dei progetti SPRAR, per la visione di “Elena”.
“Coinvolgere gli ospiti presenti all’interno delle nostre strutture in attività che abbiano un forte spessore culturale, è per noi sempre motivo di orgoglio, soprattutto perché attraverso progetti didattici come questo avviene lo scambio e la conoscenza di culture differenti. Il lavoro che viene portato a termine da parte degli educatori e degli inseganti di alfabetizzazione italiana all’interno degli SPRAR non si ferma quindi solo alle “regole grammaticali”, ma da spazio a prospettive nuove di crescita personale e umana” ha sottolineato Gesualdo Piazza, presidente della cooperativa San Francesco.