Brolo (Me): Nino Speziale e il suo libro sui “tempi della rinascita”

A breve il comune marino di Brolo (Messina) sara chiamato a scegliere la nuova amministrazione comunale. Prima che la gara al podio segni il via, il maestro Nino Speziale ha omaggiato la cittadinanza tutta, con il suo terzo libro “Brolo ai tempi della rinascita”.

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La presentazione è avvenuta presso “l’istituto albergiero di Brolo” che, grazie al finanziamento ottenuto, potrà meglio spiccare come nuovo istituto fiorente e all’avanguardia.

Come un percorso già segnato, il libro segue i primi due testi. Il primo “Le piene del torrente e della vita” pubblicato nel 2013; il secondo “Paralipomeni” pubblicato nel 2016.

Nella loro esemplare semplicità i tre testi, come un filo conduttore, vogliono tramandare, attraverso l’esperienza della vita dell’autore, i valori dell’uomo tra gli uomini. Unica possibilità per salvare i giovani e le future generazioni dall’oblio del narcisismo, dell’egocentrismo e dell’isolamento volto ad uno stupido e singolare tornaconto.

E se il primo testo racconta le esperienze vissute durante la seconda guerra mondiale con gli occhi di un bambino siciliano; il secondo testo descrive con dettagliato omaggio, i sacrifici e le soddisfazioni ottenute dall’insegnare nelle scuole postume al dopoguerra; ed è nel terzo testo che il percorso prosegue aprendosi come una parentesi fruttuosa all’esperienza politica del maestro Nino Speziale.

Proprio nel decennio degli anni ’70 le vicissitudini di Brolo si accostano all’esperienza del maestro Speziale. Si “interrompeva l’egemonia delle caste brolesi che dal 1812 al 1974 si erano alternate alla guida del paese”. Così, dopo le dimissioni nel 1974 di Antonino Germanà (che il maestro stesso descrive come un gentiluomo) succede Nino Speziale. Esperienza professionale e morale che viene descritta nei minimi dettagli. Date, appunti, avvenimenti storici e politici che legano eventi nazionali alla vita comunale del paese, che proprio in quegli anni si accingeva a crescere, a passare da una mentalità di “sudditanza” all’audace spiraglio di “cittadinaza”.

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Certo è che attraverso questo ultimo manoscritto il maestro Nino conclude ciò che aveva iniziato nella presentazione del primo testo pubblicato nel 2013.

Quattro i fondamenti che risaltano agli occhi di qualunque lettore attento e sensibile:

primo: il senso di appartenenza e di memoria che si mostra nei confronti del proprio paese, delle patrie cose;

secondo: “il vero bene nel reggere la Cosa Pubblica senza badare al proprio utile, è quello di curare tutto il corpo della comunità .. avendo di mira quelli che sono stati affidati e non quelli ai quali è stata affidata”;

terzo: il vero amore verso i giovani si manifesta solo attraverso l’esempio dei semplici principi genuini, concreti ed onesti, privi dello scialbo egoismo;

al quarto posto, oserei mettere la prima frase con cui il maestro Speziale apre il suo primo racconto: “O gran bontà dei cavalieri antiqui”, solo la nobiltà d’animo ci salverà dai tempi avversi che fluttuano come mele marce e che si sono avvinghiate al nostro presente.

Perchè forse, ciò che preme al maestro Nino Speziale lasciare in eredità, sta proprio in questa chiave di lettura degna solo dei veri maestri.

Presenti in tanti tra autorità civili, politiche e militari, dirigenti scolastici ed insegnanti.

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